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Riparando orologi in un negozietto cinese a Sydney

Creato il 09 maggio 2011 da Lucalo

Sydney

Vado in un negozietto in centro.

“Ehm, scusi, ma il mio orologio…”
È la batteria” dice.

Così.

Mi giro pensando stia parlando con qualcun altro.
C’è nessuno.

“Ehm, dico, l’orologio, ehm…”
“Fa’ vedere” dice.

Tolgo l’orologio dal polso e lo metto sul bancone.
Finalmente alza la testa, e scopro che è un cinese con un monocolosu uno dei due occhi.

Fissa me, fissa l’orologio.
Cosa ci sarà di tanto interessante, mi chiedo, cosa vede lui che io non vedo.

Poi dato che non succede nulla gli dico “La batteria, ehm, è dall’altro lato”

Alza la testa e mi guarda come se gli avessi dato del ladro, mi indica sopra di lui un’insegna, 25 anni di esperienza c’è scritto, e comincio ad essere agitato con questa storia del cinese col monocolo e del pathos che si sta creando all’interno di quel negozio.

Poi decide di cambiare la batteria e mi sento già meglio, mi immaginavo dovesse dire qualcosa sul mio destino con una tecnica di lettura di fondi di orologio che si impara solo dopo tutti quegli anni.

Solo che le lancette non si muovono lo stesso.

Questo orologio non funziona” dice, ed è da questa frase che noti tutti i 25 anni di esperienza.

Poi fa: “Torna tra 20 minuti, te lo aggiusto”.

Così un po’ titubante vado a fare un giro per il centro.

Sydney

E in 20 minuti la fantasia si mette in moto e comincio a pensare al non-tempo e ai non-luoghi, al cinese che sembra spuntare da Blade Runner, e già so che diventerà uno dei personaggi dei miei post, che sarebbe perfetto tornare al negozio ed avere il mio orologio indietro, funzionante, e chiedergli “Maestro, ma come ha fatto” e lui rispondermi qualcosa tipo “Nella vita a volte il tempo si ferma, la nostra vita continua comunque ad andare avanti” o frasi come queste che da sole ti aprono mondi interi.

Così torno al negozio.

Il cinese è di nuovo in un angolo chino col suo monocolo e l’orologio.

Torna dal suo angoletto e dice: “ecco.”

Funziona.

E gli chiedo “Ma cosa era successo?

Mi guarda nascosto dietro al suo monocolo.

Silenzio.

Lui lo sa.

Sa di essere il protagonista del prossimo post.

E allora la dice.

Dice la battuta che lo renderà immortale.

E fa: “Shit happens“.

Ridiamo.

Metto l’orologio ed esco dal negozio.

Ci sono storie che non superano la bellezza della vita reale.

Vale sempre la pena di raccontare tutto il resto.

 


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