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Ripley’s lancia in dvd Mad detective di Johnnie To e Wai Ka Fai

Creato il 09 giugno 2013 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Qualcuno, sicuramente, ricorderà che, nel neanche troppo lontano 2007, fu il film a sorpresa presentato presso la sessantaquattresima Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, dove venne accolto in maniera piuttosto positiva dalla critica.

Mai giunto nelle nostre sale, Mad detective, firmato dall’hongkonghese JohnnieVendicamiTo

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in coppia con il Ka Fa Wai insieme a cui diresse, tra gli altri, My left eye sees ghosts, Love for all seasons e Turn left, turn right, approda finalmente su supporto dvd tricolore – in versione originale con sottotitoli italiani – grazie a Ripley’s Home Video, che lo lancia corredato di estratto dal pressbook incluso nella confezione.

La ghiotta occasione per poter finalmente assistere alla vicenda del giovane ispettore Ho Ka On alias Andy On, il quale, al fine di risolvere il misterioso caso di un collega scomparso, contatta l’ex detective Chan Kwai Bun, con il volto di Lau Ching Wan, ritenuto pazzo perché in grado di vedere i demoni interiori.

Vicenda, quindi, che lascia individuare la sua genialità di fondo nella atipica scelta di infarcire il classico intrigo noir di taglio orientale con elementi da cinema horror, ricordando in particolar modo The sixth sense-Il sesto senso di M. Night Shyamalan; man mano che l’azione sembra quasi essere trasportata in un contesto fantastico dal sapore ultraterreno, inscenando gli astratti universi mentali.

Un contesto al cui interno, anziché tirare in ballo i tipici double gun fight e spargimenti di pallottole alla John Woo, non solo vengono favorite le cupe atmosfere enfatizzate dalla fotografia di Siu-keng Cheng, ma si fa anche ricorso a inquietanti maschere per infarcire sapientemente quello che non presenta altro che i connotati di un folle incubo metropolitano confezionato con grande professionalità.

Mentre lo psicotico protagonista non risulta molto distante da quelli ritratti in diversi lavori del giapponese Takeshi Kitano (si veda, per esempio, Violent cop) e le poche sequenze d’azione, distribuite nella giusta maniera, garantiscono il buon ritmo narrativo dei circa ottantacinque minuti di visione.  

 

Francesco Lomuscio


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