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Di Marina SzikoraLunedi’ a Bruxelles e’ ripreso il dialogo tra Belgrado e Priština. Il primo tra gli incontri dalle elezioni parlamentari in Serbia con pero’ sempre gli stessi protagonisti: il vincitore delle elezioni e futuro premier Aleksandar Vučić e il premier uscente Ivica Dačić dalla parte serba, il premier Hashim Thaqi dalla parte kosovara e con la mediazione dell’Alto rappresentante dell’Unione Europea per la politica estera e di sicurezza Cathrine Ashton. Secondo Aleksandar Vučić, in condizioni difficili, per la Serbia e per il popolo serbo e’ stato raggiunto il risultato migliore possibile quando si tratta delle questioni della giustizia in Kosovo. Il presidente della corte di Mitrovica sara’ un serbo e un numero significativo di giudici e procuratori saranno altrettanto serbi, ha informato Vučić precisando che e’ stato ottenuto quello che per la parte serba sono state le questioni chiave e piu’ importanti e che ci sara’ una rappresentanza serba anche in altre parti del Kosovo, quindi non soltanto quelle settentrionali. Il futuro premier si aspetta che dopo la formazione del nuovo esecutivo serbo, al massimo entro il 27 aprile, a Bruxelles sara’ raggiunto l’accordo finale sulla giustizia il che, secondo le parole di Vučić, sara’ importante per il rilassamento di tutte le altre questioni nelle relazioni con l’Ue. Ivica Dačić, il premier uscente, ha rilevato che i colloqui sulla giustizia sono stati lunghi e difficili, durati diversi mesi ma ha aggiunto che e’ stato mantenuto quello che si considera piu’ importante per la parte serba, vale a dire che il maggior numero degli impiegati nella giustizia al nord del Kosovo siano serbi.
Nell’incontro con Cathrine Ashton, i due rappresentati serbi hanno sollevato anche la questione della posizione serba rispetto alla crisi ucraina. A tal proposito la Serbia resta devota ai suoi principi, ha precisato Dačić. Da una parte, Belgrado vuole proseguire sul cammino verso l’Ue, ma dall’altra parte e’ altrettanto importante la questione dell’integrita’ territoriale e della sovranita’ “proprio perche’ anche sul caso della Serbia e stata violate l’integrita’ territoriale e la sovranita’”. La Serbia vuole proteggere e ha relazioni di amicizia con la Federazione Russa, in questo senso, la politica estera di Belgrado e le posizioni serbe saranno concordate in base a questo orientamento e ai principi fondamentali, ha concluso Dačić. Per quanto riguarda il dialogo sulla giustizia, l’alto rappresentante dell’Ue Cathrine Ashton si e’ detta soddisfatta che le due parti hanno quasi concluso i colloqui su questo argomento importante e delicato che, secondo la sua opinione, verra’ finalizzato al prossimo incontro. Tutto sommato, l’accordo finale sulla giustizia manca ancora anche se si annuncia che tutto dovrebbe essere finalizzato al prossimo round di negoziati che, sempre secondo gli annunci, dovrebbe svolgersi a seguito della formazione del nuovo governo in Serbia.
IL NUOVO GOVERNO SERBO ENTRO FINE APRILESecondo fonti mediatiche, in particolare quelle del quotidiano di Belgrado ‘Blic’, sabato alla riunione della presidenza del Partito serbo del progresso sara’ presa la decisione con chi i vincitori in assoluto delle elezioni parlamentari in Serbia formeranno il governo. Nel frattempo, il futuro premier Aleksandar Vučić afferma di garantire che alla meta’ del mandato del nuovo esecutivo in Serbia si vivra’ meglio e che il numero di disoccupati sara’ diminuito. Promette che proseguira’ “la feroce lotta contro la corruzione e criminalita’ organizzata” perche’ si tratta di “un male che ostacola lo sviluppo e il progresso della Serbia”. “Il nostro lavoro e’ quello di condurre seriamente e responsabilmente il paese. Questo non sara’ per niente facile e con alcune decisioni non tutti saranno sempre soddisfatti” ha detto il futuro premier. Si prevede che il nuovo esecutivo serbo avra’ meno dicasteri. E’ noto che la Serbia finora ha tenuto il record nella regione per quanto riguarda il numero di ministeri a fin di soddisfare tutti i partiti che facevano parte della coalizione governativa. Adesso, Vučić ha l’occasione di formare il suo esecutivo secondo le necessita’ reali del paese. Tuttavia, gli esperti avvertono che un numero ridotto di ministeri non resolve il problema senza il ridimensionamento dell’enorme amministrazione.
Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata inonda il 3 aprile a Radio Radicale
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