Dopo aver recensito il loro disco Trauma, facciamo due chiacchere con i Rise Of Tyrants, una delle realtà più solide ed in ascesa del metal italico.
iye Ciao, parlateci della genesi del vostro disco…
Ciao, già da quando Paolo e Diego, chitarrista e cantante, nel 2011 hanno dato vita ai Rise of Tyrants, ci siamo posti l’obiettivo di fare le cose con il massimo della serietà e dell’impegno per creare un prodotto che fosse valido.
Con l’ingresso di Riccardo al basso e Virgilio alle pelli la band si è consolidata e dopo un anno i brani erano pronti.
In seguito a una preproduzione durata tre mesi ci siamo chiusi in studio per una quindicina di giorni dando alla luce Trauma
iye Come definireste il vostro genere ?
Suoniamo un death metal moderno, carico di groove, con sonorità brutali di matrice USA, inserite in fraseggi melodici tipici della scena Svedese.
iye Quali sono le vostre influenze ?
Generalmente tutto il death old school, il death melodico, il thrash e la new wave of American metal.
Nello specifico Pantera, Lamb of God, At the Gates, Carcass, Slayer, Morbid Angel, Cannibal Corpse, Deicide…
iye Per voi cosa vuol dire essere metallari ?
Per noi vuol dire avere uno stile di vita e un’attitudine particolare: seguire solo ed esclusivamente le nostre necessità senza preoccuparci di cosa pensano o cosa si aspettano gli altri da noi.
Inoltre, suonando, ci permettiamo di esternare e trasmettere tutto ciò che coviamo dentro.
iye Quali sono i gruppi con i quali vorreste suonare o fare un disco ?
Non ti nascondiamo che suonare con uno a caso dei gruppi ai quali ci ispiriamo ci renderebbe estremamente soddisfatti.
Va comunque sottolineato che anche nel nostro underground ci sono moltissime band veramente valide con le quali è sempre gratificante avere a che fare, indipendentemente dai dischi venduti.
iye I vostri testi saranno sempre esclusivamente in inglese ?
È vero che all’orecchio dell’ascoltatore “spacca” di più una lirica cantata in inglese, vero anche che ti da più possibilità di essere apprezzato fuori dall’Italia.
Ascoltiamo però anche del metal estremo cantato in italiano, quindi non escludiamo totalmente questa possibilità in futuro.
iye A vostro avviso quali sono i più grossi difetti dell’ambiente musicale ?
Possiamo dirti che il più grande difetto sta nell’assenza di supporto.
E i primi a farlo mancare sono le band stesse: c’è dell’invidia ingiustificata un pò ovunque, come se ogni tua piccola conquista fosse un pugno in faccia per qualcun altro.
Chi critica (cosa che la maggior parte delle volte avviene da dietro la tastiera di un PC) lo fa tanto per il gusto di farlo, magari non avendo nemmeno partecipato ad un live,
iye Consigliateci qualche disco…
P: L’ultimo lavoro dei Nerve e dei Black Propaganda, gli Humulus, “Guardians Of The Gate” dei Maze of Sothoth, “Ars Obscura” degli Imago Mortis, “R.I.H.” dei Soulphureus, Dies Irae dei Carved.
Tenete d’occhio i Sinphobia e i Trigger… la lista è infinita…
Ciao e ancora grazie mille per lo spazio e l’attenzione che ci avete dedicato.
Stay brutal \m/