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Riso rosso al tè verde con marinatura d’uovo e cactus.Il Colesterolo ringrazia.

Creato il 22 settembre 2014 da Soniaconte

Gli anni ’90 erano iniziati con un inverno rigidissimo e con una Guerra il cui odio genera ancora morte.

Nasceva in quel frangente anche  un  altro figlio;

fu così che il capofamiglia smise di fumare e cominciò a fare largo uso,

direi eccessivo, di lecitina di soia …

***

Le motivazioni che accompagnano le scelte di cambiamento nella nostra vita, contano… e possono essere le più svariate.

Oggi prendiamo in considerazione l’ipercolesterolemia,e di come una corretta alimentazione può aiutare a conviverci, laddove non si può prevenirla. Infatti, si tratta di una patologia fortemente influenzata dalla cosiddetta familiarità, cioè la componente genetica, ma se lo stile di vita non è salutare, anche una buona genetica servirà poco a preservarci da varie ed eventuali anomalie di funzionamento di arterie &co.

Tanto più che il Colesterolo, chimicamente classificato come un ormone, è già di per sé auto prodotto dal nostro organismo da un enzima che tutti, ma proprio tutti, abbiamo ereditato dai nostri ancestrali predecessori, i quali, a differenza nostra, avevano seri problemi di sopravvivenza e si sono evoluti, che ci piaccia o no, a furor di preservare il grasso … ma questa è un’altra storia.

Scegliere un’alimentazione quanto più green possibile, povera di grassi “cattivi” e di sale, ricca di antiossidanti e alimenti che naturalmente hanno in sé capacità leganti i nostri grassi è un bel goal nella personale partita che ciascuno di noi può scegliere di giocare contro il Colesterolo ma, più in generale, una partita dove si conquista un pizzico di salute in più ogni giorno, anzi ad ogni pasto.

Ecco tre aspetti che cerco di tener presente quando cucino o faccio la spesa:

  • scegliere alimenti di stagione di qualità;
  • mangiare alimenti “naturalmente” colorati e non addizionati;
  • usare più spezie al posto del sale.

Se poi vogliamo essere proprio bravi, troviamo una buona Piramide Alimentare e guardiamo bene la sua base, scopriremo che ciò che regge tutto, altro non è che il movimento (diecimila passi al dì, please).

La consapevolezza di fondo però deve esser questa: nessun alimento è nostro nemico, se sappiamo come usarlo!

Riso rosso al tè verde con marinatura d’uovo e cactus.Il Colesterolo ringrazia.

Per questa ricetta, che non ha pretese e che mi ha reso felice nel pensarla e nel prepararla, ho scelto un cereale che mi sta a cuore, e cioè il riso, la prima pianta da raccolto di cui è stato sequenziato l’intero genoma (e non è notizia da poco)…In particolare ho scelto una varietà, il riso rosso, che notoriamente è un “contenitore naturale di statine” -e l’industria farmaceutica lo sa bene, ahimè, per quanto,a mio modesto avviso, dovrebbero esserci delle limitazioni nella commercializzazione di integratori a base di tali sostanze, ma anche questa è un’altra storia.

Per cuocere il riso ho scelto un infuso al tè verde, un concentrato di antiossidanti.  Per il condimento, ho approfittato dell’occasione per utilizzare dei tuorli marinati (60 h) di uova di gallina. Per insaporire, ho scelto un functional food della tradizione messicana, varietà naturalizzata anche nel Salento , i cactus ovvero cladodi di fichidindia,  ben spinati.

Riso rosso al tè verde con marinatura d’uovo e cactus.Il Colesterolo ringrazia.

Ingredienti per 1 persona

60 g di riso rosso

15 g foglie di tè verde matcha

acqua

sale q.b.

3 g di tuorlo marinato

cuore di cactus

cipolla bianca

pezzi di pane raffermo

rosmarino (aghi e fiori)

1 cucchiaino di aceto di mele

10 g zucchero di canna

PROCEDIMENTO

Preparare il “brodo” di tè verde mettendo a bollire dell’acqua e mettendo in infusione le foglie per 5′ minuti, utilizzando un frustino giapponese (oppure una normale frusta da cucina) per mescolare (questo metodo si usa in particolare per il tè matcha). Trascorso il tempo di infusione, filtrare con un colino e mettere da parte per la cottura del riso.

Lavare il riso in acqua fresca in un volume pari al doppio, massaggiandolo con le mani. Effettuare dei lavaggi più brevi e riporlo poi in ammollo per tre quarti d’ora a anche più. Trasferirlo successivamente in una pentola di acciaio a fondo spesso, avendolo privato dell’acqua in eccesso e coprirlo con il brodo di tè (ne occorre almeno mezzo litro).

Al bollore, coprirlo e continuare la cottura per assorbimento per almeno 45-50 minuti, avendo regolato di sale a proprio gusto, ma senza eccedere, per non coprire il sapore del tè.

Lavare il cactus molto bene in acqua e ghiaccio,asciugarlo con della carta da cucina e ricavare dei ritagli regolari di almeno 5 cm di lato, asportando anche la parte superiore e quella sottostante per evitare residui di spine. Mettere i ritagli, già viscidi per la fuoriuscita di mucillagini, in acqua e bollire aromatizzando con cipolla bianca e rosmarino. Aggiungendo del pane raffermo si favorirà tutta la fuoriuscita della sostanza gelatinosa. (Nel caso specifico ho utilizzato pane gluten free per ottenere un piatto senza glutine per esigenze di famiglia.) Regolare di sale e raggiunta la bollitura prelevare i ritagli, dal liquido di cottura e tagliarli ulteriormente a dadini. Asciugarli, per rimuovere il gel in eccesso e metterli in acqua (100 ml), a riposo, con aggiunta di aceto di mele e zucchero di canna. 

Il tuorlo marinato va preparato in precedenza. La marinatura può protrarsi fino a 15 giorni. In questo caso, la marinatura è di 60 h ed è stata ottenuta disponendo un tuorlo d’uovo in una miscela di sale e zucchero in pari quantità. Prima di utilizzarlo, va “affettata” una piccola parte, e poi grattugiata oppure sminuzzata con un coltello da formaggio, come in questo caso.

Ultimata la cottura del riso, far riposare altri 10 minuti e impiattarlo. Condire con i dadini di cactus in “agrodolce”, la marinatura d’uovo e decorare con dei fiorellini di rosmarino.

Con questa ricetta partecipo al Contest

organizzato dall’A.O.U. “Federico II” di Napoli

in collaborazione con AIFB

Riso rosso al tè verde con marinatura d’uovo e cactus.Il Colesterolo ringrazia.



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