Licia Satirico per il Simplicissimus
“In una stanza vi sono dei gatti seduti sulle zampe posteriori con la coda a terra, ogni gatto vede altri tre gatti, sopra ogni coda è seduto un gatto. Quanti gatti ci sono nella stanza?” Prima che pensiate di avere a che fare con un’incorreggibile mentecatta (anzi, mentegatta), preciso subito che la domanda sui mitici quattro gatti è uno dei 3500 quesiti da cui sarà sorteggiata la batteria da 50 test preselettivi del concorsone a cattedre voluto da Profumo.*
Non ci soffermeremo – non troppo, almeno – sull’assurdità in sé della prova, che riguarda centinaia di migliaia di persone già abilitate all’insegnamento, e nemmeno sulle caratteristiche di questa profumata prova preselettiva: cinquanta minuti per affrontare cinquanta domande a risposta multipla, comprensive di quesiti di logica e di analisi del testo. Non indugeremo, sia pure con grande rammarico, nemmeno sui quesiti di logica scaricabili dal sito del ministero. Sono trappole diaboliche di sessanta secondi da cui può dipendere il resto della vita lavorativa, esilaranti e tragiche al tempo stesso: “individuare il diagramma che soddisfa la relazione insiemistica esistente tra i termini dati: Napoletani, Mummie egizie, Persone vitali” (sarebbe bello trovare anche la relazione insiemistica tra Napolitano, Mancino e Intercettazioni, ma dubito che un quiz del genere possa far parte di qualsiasi pacchetto).
Non vogliamo ostinatamente chiederci la ragione per cui chi non è in grado di trovare un’affinità tra i partenopei e la mummia del faraone non possa essere un bravo insegnante o meriti di essere relegato nelle graduatorie scapoli-ammogliati. Oggi siamo in vena di pragmatismo e facciamo una serie di considerazioni meno lievi, che riordiniamo con logica non ministeriale.
Le cifre del concorsone, in primo luogo: 11.452 posti a fronte di più di 320.000 candidati, con una probabilità su trenta di essere assunti. Con un’iniziativa del genere il governo si lava le mani della sorte di più di 250.000 precari, relegati nelle gore perenni delle graduatorie ad esaurimento. Il concorso ha le cifre della farsa per i precari e della beffa per i neolaureati: generazioni di docenti che invecchiano con l’illusione dell’assunzione a tempo indeterminato in una scuola privatizzabile, miniaturizzabile, demolibile come università, giustizia, sanità e cultura.
Poi viene la sconfortante età dei partecipanti: la media è di trentanove anni e mezzo, ma non mancano ultracinquantacinquenni costretti a considerarsi precari terminali, esclusi dal mondo dell’insegnamento senza esservi mai entrati. Queste cifre sono il segno anagrafico dello scempio perpetrato da decenni ai danni della scuola pubblica italiana e dei suoi docenti: quelli che nella scuola sono entrati accettando di lavorare in condizioni surreali e quelli che, ostinatamente, desiderano farlo per passione e per disperazione, per dare senso a una vita di didattica senza riconoscimenti di sorta.
Le modalità del concorso, infine, sanno di demagogia e di speculazione: il 17 e il 18 dicembre le preselezioni si terranno in una serie di scuole informaticamente attrezzate. Il problema è che Profumo forse non sa come funzionino le connessioni nella scuola italiana, o magari pensa che a sistemare le cose basti qualche tablet. Se internet dovesse latitare durante lo svolgimento del quiz si creerebbero intasamenti degni della Salerno-Reggio Calabria, con prevedibile annullamento della prova.
Il ministero non ha ancora individuato il diagramma che soddisfa la relazione insiemistica tra Internet Insegnanti e Inermi, ma in compenso ha trasformato il mercato dei quiz in Impresa: da qualche settimana, presso gli uffici scolastici provinciali, sono disponibili brochure per la preparazione ai test, al modico prezzo di 250 euro (più o meno lo stesso costo previsto per il corso online di mininterno.net).
L’esercitatore-Grande Fratello del Miur, gratuito, presupponeva invece candidati in possesso di connessione veloce, senza fornire la risposta esatta né consentire il download delle domande. Su altri siti, rigorosamente a pagamento, è tuttora possibile scaricare il pacchetto di domande e risposte da mandare a memoria o digerire in tempi brevi. Sommerso dalle proteste di candidati e sindacati, il ministero ha finalmente pubblicato le risposte.
Mentirei se vi dicessi che ho letto le risposte, perché questo è un territorio in cui le risposte si sono perse da molto tempo: non sappiamo più cosa tutto questo abbia a che fare con la cultura, con l’istruzione, con la logica e con l’umanità degli insegnanti. Cervelli da rebus a risposta multipla governano il nostro avvenire valutando i valutatori, scorticando i concetti, prevenendo con scrupolosa acribia il rischio di una cultura che metta radici nell’anima. Al tempo della spending review si può tagliare anche il cervello.
*L’enigma dei gatti sembra un must dell’amministrazione statale: era presente anche al concorso per l’assunzione di impiegati dell’Agenzia delle entrate.