A Troina, nell’ennese, gli eredi del carbonaro Francesco Schifani hanno rinvenuto lettere autografe di Mazzini e Garibaldi, padri del Risorgimento italiano.
È notizia di questi ultimi giorni quella del sensazionale ritrovamento di preziosi documenti inediti capaci di aggiungere qualche elemento e dettaglio alle ricostruzioni storiche del Risorgimento italiano e del cruciale ruolo giocato dalle cospirazioni carbonare e dalla Sicilia negli eventi che portarono all’unificazione dell’Italia sotto il Regno dei Savoia.
Busto di Garibaldi, padre del Risorgimento. Photo credit: Turinboy via Foter.com / CC BY
A Troina, infatti, piccolo comune di 10mila abitanti erede di un antico borgo normanno tra i monti Nebrodi (nell’omonimo parco naturale), è stato rinvenuto un archivio contenente documenti autentici di inestimabile valore storico. Tra le carte ereditate dalla famiglia Russo, discendente del patriota carbonaro Francesco Schifani, sono state ritrovate lettere autografe di padri del Risorgimento italiano del calibro di Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini. «Il nostro è un gesto di amore e di orgoglio: vogliamo che si approfondisca la lotta del nostro avo, un sincero democratico che credeva già allora nell’Italia» ha dichiarato Maria Rosa Russo, membro della famiglia che ha deciso di donare questo patrimonio storico al Comune di Troina.
In collaborazione con il Museo Nazionale del Risorgimento di Torino sarà istituità una borsa di studio e Umberto Levra (già professore di Storia del Risorgimento presso l’Università degli Studi di Torino e presidente da oltre un decennio del Museo Nazionale) presiederà la commissione per l’assegnazione dell’incarico di ricerca sui documenti tramandati da uno degli esponenti di spicco della carboneria nel Meridione: «I documenti – ha detto Levra – dimostrano il funzionamento della fitta rete di opposizione democratica, compresa la componente massonica, e meritano di certo un approfondimento scientifico».
A Troina, inoltre, è prevista l’inaugurazione nel 2017 di un nuovo Museo del Risorgimento (sempre in collaborazione con quello di Torino) che esporrà tutti i documenti donati dalla famiglia Russo. Il sindaco della cittadina, Fabio Venezia, ha commentato: «Il nostro spazio sarà di interesse per l’intera Sicilia e anche oltre, parlerà agli studiosi e ai normali cittadini: verrà ricostruito in maniera curiosa e accattivante un pezzo del nostro passato».
di Andrea SEVERINA
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