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Risot cui capus, risotto con il cappuccio

Da Nuvoledifarina

Risot cui capus, risotto con il cappuccio
In questi giorni in cui le temperature continuano a essere poco estive, fatta eccezione per l'umidità che fa sudare comunque, avevo voglia di preparare un piatto che ricordasse i sapori della triestina Jota ma che non fosse poi così tanto invernale. Pescando dalla cucina tradizionale friulana, ho provato a fare questo risotto con il cavolo cappuccio, ne è uscito un piatto profumato ma leggero, da un gusto che magari non a tutti piace ma che qui invece ha molto sostenitori. Io vi racconto come lo ho preparato così chi volesse provare un pò di profumi del Friuli-Venezia Giulia sa come fare; dunque servono:
200 gr di cavolo cappuccio25 gr di lardo (io ho usato pancetta affumicata)1 spicchio di aglio1/2 cipolla1 cucchiaino di semi di cumino150 gr di riso500 ml di brodo1 cucchiaio di pannamontasio grattugiato a piaceresale, pepeolio extravergine di oliva Iniziamo con il pulire il cavolo togliendo foglie esterne e torsolo, poi lo tagliamo a striscioline; affettiamo sottilmente la cipolla, tritiamo l'aglioe  facciamo a tocchetti il lardo o la pancetta. Mettiamo tutto in una pentola per risotti e rosoliamo. Per questo risotto io ho usato di nuovo la mia pentola della linea optima di Domo 
Risot cui capus, risotto con il cappuccio
 che sto mettendo sotto sforzo e è ancora come al primo utilizzo e inoltre essendo in ceramica non altera il gusto del cibo che vi si cuoce e non lascia pezzetti di rivestimento nelle nostre preparazioni.Una volta rosolato il tutto, versiamo i semi di cumino e a recipiente coperto lasciamo cuocere per circa 40 minuti mescolando di tanto in tanto; a questo punto uniamo il riso, lo facciamo tostare e poi portiamo a cottura aggiungendo il brodo un poco alla volta e regolando di sale se necessario. A cottura ultimata aggiungiamo panna e formaggio grattugiato e lasciamo mantecare qualche minuto prima di portare in tavola. Io questo risotto l'ho gustato tiepido e mi è piaciuto molto di più così perché si riusciva a cogliere al meglio tutti i vari sapori.
Il post non è finito, e come sto facendo da qualche giorno vi porto a spasso con me. Ieri sono stata a Piran (Pirano d'Istria), un piccolo paesino sloveno alle porte della più famosa Portoroz (Portorose); Piran è una piccola perla che si affaccia sul mare, piccola perchè l'area del paese è solamente di 1 kmq. Ha una bella piazzetta affacciata su un'insenatura del mare, una specie di piazza Unità di Trieste ma in miniatura, e dei belvederi unici che lasciano spaziare gli occhi su tramonti sul mare mozzafiato e sulla vicina Croazia. Le vie sono strettissime, infatti non vi si può arrivare in auto, ma ci sono numerosi parcheggi subito fuori e dei bus navetta gratuiti che portano in centro. Vi regalo due foto:

Risot cui capus, risotto con il cappuccio

Panorama della città al tramonto


Risot cui capus, risotto con il cappuccio

Piazza Tartini



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