Magazine Economia

Risparmi e investimenti, i portafogli degli italiani in tempi di crisi

Da Mrinvest

La mappa dei risparmi e investimenti rileva che nel portafoglio del Bel Paese ci sono meno azioni e più titoli di Stato. Raddoppia indebitamento famiglie

Risparmi e investimenti, i portafogli degli italiani in tempi di crisiLa Relazione del Presidente della Consob, Giuseppe Vegas, su risparmi e investimenti degli italiani negli ultimi cinque anni è la foto di un Paese colpito da profonde trasformazioni.
Il punto più rilevante è il grado di indebitamento della popolazione italiana: ammontava al 40% del reddito disponibile nel 1999, per raddoppiare all’80% a fine 2011, accorciando le distanze con francesi e spagnoli, ma soprattutto con i tedeschi, che negli ultimi anni hanno ridotto il loro indebitamento. Tuttavia, restiamo pur sempre i meno indebitati in termini assoluti di tutta Europa.
Quanto alla tipologia dei risparmi e investimenti, quelli più rischiosi

(azioni, obbligazioni, risparmio gestito e polizze vita) si sono ridotti di 10 punti percentuali, scendendo al 25% del portafoglio complessivo degli italiani. In cinque anni, in particolare, si è dimezzato l’investimento in azioni, dal 10% del 2007 (anno pre-crisi) al 5,3% attuale. E le azioni quotate pesano solo per il 2,9%, contro il 4,1% di cinque anni prima.

Per capire dove si siano spostati i risparmi e investimenti delle famiglie basta leggere i dati sul risparmio postale e sui depositi, cresciuti del 10% nel 2007, arrivando al 47% del portafoglio complessivo. Cresce, ad esempio, il peso dei titoli di Stato, che in un solo anno (2011-2012) sono passati dal 14,2% al 17,1%.

Insomma, le famiglie italiane sembrano essere fuggite dalla Borsa per rifugiarsi presso libretti postali e depositi bancari, dal rischio molto basso o nullo. Il perché, oltre alla maggiore avversione al rischio dopo Lehman Brothers, si spiega anche con la scure fiscale abbattutasi contro i rendimenti degli strumenti finanziari, che ha risparmiato solo i bond pubblici. La tassazione è stata abbassata sui rendimenti dei depositi bancari, sebbene dal 2012 la stangata abbia riguardato anche questi ultimi tramite l’innalzamento dell’imposta di bollo sui depositi medi, una sorta di mini-patrimoniale sul risparmio.
Per non parlare, infine, dell’introduzione della Tobin Tax, che da marzo (ma a luglio scatta l’aliquota anche sui derivati) sta rischiando di spiazzare gli investitori a discapito della piazza finanziaria italiana e degli strumenti più rischiosi.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :