L’esigenza del risparmio energetico deriva dalla scarsità di petrolio e metano in cui si potrebbe trovare il mondo industrializzato. C’è un rischio attuale, politico, legato a paesi produttori come la Libia o l'Iran, e in prospettiva al prezzo che gli idrocarburi potrebbero raggiungere, insostenibile per la maggior parte delle economie .
Prima risorsa alternativa a petrolio e metano è il carbone, le cui riserve appaiono praticamente inesauribili. Bisogna però considerare l’impatto ambientale delle procedure di desolforazione, le quali richiederebbero montagne di carbonato di calcio trasformate in altrettante montagne di solfato di calcio (gesso).
Il nucleare impone la ricerca di soluzioni molto diverse da quelle perseguite finora. I neutroni lenti hanno un lunghissimo tempo di decadimento delle scorie radioattive e i neutroni veloci producono plutonio, con tutte le implicazioni conseguenti. Soprattutto c'è l'annosa questione della sicurezza delle centrali elettronucleari (non sono sicure, lo sappiamo fin troppo bene). Le multinazionali dell’atomo condizionano pesantemente le scelte politiche: scandali, omertà, menzogne. La comunità scientifica è spaccata, non si fa informazione vera. Il cittadino resta ignaro.
L’idrogeno offre vantaggi come vettore di energia pulita per l’ambiente. Purtroppo non esiste libero in natura e, a oggi, pare che per produrre idrogeno non esistano alternative migliori del reforming del metano. E siamo di nuovo daccapo.
Le fonti rinnovabili (acqua, sole, vento) vanno necessariamente promosse, sviluppate e prodotte in quantità tale da ottenere economie di scala. Detto questo, però, non possono essere considerate da sole la soluzione del problema energetico. Se ogni abitazione si dotasse di pannelli solari, rendendosi almeno parzialmente autosufficiente, costituirebbero un’essenziale diversificazione. Ma che fine hanno fatto gli incentivi statali?
Resta il risparmio energetico. Inteso come risparmio puro e semplice – quello attuato dai nostri nonni che spegnevano la luce quando uscivano da una stanza – sia come intervento attivo sugli impianti e sugli edifici per ottenere migliori rendimenti termodinamici. Il risparmio energetico è equiparabile a una fonte alternativa abbondante, ecologica, immediatamente fruibile: un’opzione da perseguire subito e in modo sistematico.
Serge Latouche ha scritto un libro molto utile e interessante, Come si esce dalla società dei consumi (Bollati Boringhieri). L’autore riporta una frase di Hans Jonas che, in questi giorni, suona come imperativo categorico: “Agisci in modo che gli effetti della tua azione siano compatibili con la permanenza di una vita autenticamente umana sulla terra”.