Conoscendo bene i “polli” dell’Ast per aver anch’io, per lungo tempo, razzolato in quel grande pollaio di otto piani di Via Caduti senza Croce, 28 a Palermo, mai avrei rivolto una domanda tanto importante e difficile al Direttore Generale dell’Ast spa, Ing. Emanuele Nicolosi, conoscendo sì la sua disponibilità e la sua cortesia, ma anche l’incredibile capacità di dare risposte evasive e lontanissime dal contenuto della domanda iniziale. Eppure, il mio amico Paolo Sottosanti di Ramacca ha provato a chiedere al Gran Capo se, in base alle vigenti normative, un parere sul fatto che un dipendente pubblico assunto per concorso presso un Ente Giuridico Regionale potesse o meno, successivamente, essere “privatizzato”. Secondo il Sottosanti (e secondo il Sidast per i motivi che spiegherò nel prosieguo del post) la risposta è negativa.
Sapete cosa ha invece risposto Mago Zurlì dall’alto della Sua personale scienza?
Grosso modo, dopo essersi complimentato con il collega per l’impegno profuso nello studio del caso, l’ha “gelato” con la seguente risposta:
“ I rapporti di lavoro esistenti in Ast SpA non sono qualificabili, per costante giurisprudenza, quali rapporti di pubblico impiego e, pertanto, sono regolati esclusivamente dalle norme del diritto privato”. Risulta quindi di tutta evidenza che la mancata qualificazione dei rapporti di lavoro presenti in AST SpA come rapporti annoverabili tra quelli del pubblico impiego fa venire meno l’essenza della problematica sollevata dalla S.V.” .
In pratica due grosse minchiate, avvolte con la pellicola trasparente sono state propinate al malcapitato da un tizio che si ritiene furbissimo e che, sollecitato da ben quattro mesi dal nostro amico che ha insistito perché il Generalissimo non facesse finta di non aver ben capito la domanda e rispondesse esattamente al quesito postogli, si guarda bene dal replicare al curiosone di cui garantisco personalmente in quanto ad intelligenza dandogli, praticamente, dell’ignorante.
I^ “minchiata”: Il sottosanti non si riferiva allo status giuridico degli attuali e futuri dipendenti dell’Ast ma solo ed esclusivamente a coloro assunti per pubblico concorso, da un Ente Pubblico, quali pubblici dipendenti e non al personale tutto di Ast spa per cui la risposta avuta non c’appizza per niente, risulta fuori tema e, quindi, di nessun valore.
2^ “minchiata”: Di quale Giurisprudenza parla il Nicolosi , addirittura “costante”, stante che l’Ast spa, dalla sua costituzione non ha effettuato alcuna assunzione di personale, a parte qualche illegale assunzione contro le indicazioni fornite dall’Amministrazione Regionale che ha concesso ad Ast spa soltanto di trasformare in contratti a tempo indeterminato alcuni rapporti lavorativi a “tempo” preesistenti. Quindi l’Azienda non ha effettuato alcuna assunzione “libera” come avrebbe potuto concedersi, invece, una SpA che opera sul mercato e ciò, ovviamente, secondo le proprie necessità e possibilità. In verità, un concorso “a evidenza pubblica” è stato bandito dalla Società ma questa è tutta un’altra storia che andrà presto vagliata dalla Magistratura Ordinaria e da quella Contabile….
A beneficio di tutti e dell’amico Sottosanti, riporto alcuni pareri emessi a proposito dell’intera vicenda dall’Ufficio Legislativo e Legale del Presidente della Regione Siciliana:
“Pur mutando veste esteriore (passaggio da Ente Giuridico Economico a Spa) l’Azienda mantiene la propria identità originaria”
“infatti, il passaggio a un’altra veste legale produce effetti modificativi della forma e conservativi dei rapporti giuridici sostanziali preesistenti”
Anche nell’ipotesi di privatizzazione e cessione e, in ottemperanza alla Direttiva 93/38/CEE del Consiglio, il Legislatore si è preoccupato che le Imprese e gli Enti operanti nel settore trasporti abbiano a mantenere i “requisiti di impresa pubblica”. E non vado oltre…..
Quindi, vai, Sottosanti….. insisti !
Il Sidast è al tuo fianco…