"Muoio o non muoio?!?"
Che vene pare? A me questa cosa ha gasato tantissimo, quindi non ho perso tempo, ho rimediato la pellicola e l'ho vista tutto d'un fiato. Prima i difetti: non so bene se sia dipeso dal copione o dagli attori, forse da entrambi i fattori, ma il livello di recitazione e quindi di coinvolgimento è davvero basso purtroppo. Dialoghi spesso banali e a volte inesistenti causano un non-coinvolgimento dello spettatore che può essere davvero deleterio e causare un effetto sonno immediato. Ora passiamo ai pregi: se da una parte manca qualcosa, dall'altra c'è da dire che per essere un film cileno, e che quindi ha poco mercato, la fotografia è davvero ben fatta e molto curata. Tempi di narrazione abbastanza azzeccati danno l'effetto che questo Redeemer sia un film sviluppato con un buon budget. Il pezzo forte di pellicole così sono, manco a farci apposta, le gran botte che si vedono dall'inizio alla fine. Botte di qualità, altissima qualità. Il protagonista, il nostro Marko Zaror, è un autentico atleta, riesce a fare cose che difficilmente gli si attribuirebbero, vista la sua stazza."Guarda mamma, senza fili!"
Un cristo di quasi due metri che fionda calci rotanti in aria come se fosse leggero come una piuma, è davvero incredibile. Ovviamente è lui il pezzo forte della pellicola, questo ex sicario malinconico e disperato che cerca "redenzione" in tutto ciò che fa. Fantastici i combattimenti, dall'inizio alla fine, anche se il più delle volte ci troviamo di fronte ad una scena di cui si intuisce già l'esito, essendo Marko praticamente il doppio dei suoi avversari (di solito infatti il protagonista è più piccolo dei suoi nemici, un po come Davide e Golia; per simboleggiare la difficoltà di ciò che stiamo per vedere insomma).Usate quante pistole vi pare... tanto i calci rotanti in faccia non ve li leva nessuno!
Comunque, Redeemer non è al livello di Undisputed 3, ma comunque per gli amanti dei calci in faccia è una visione che non può mancare, soprattutto visto che siamo in una realtà cinematografica che scarseggia di queste cose. Oh cazzo, stavo quasi per dimenticarmi! Bellissima la citazione di Arancia Meccanica all'inizio del film, che riprende in parte la scena dello stupro di gruppo nel teatro abbandonato! Il regista, Ernesto Díaz Espinoza, è un grande!Date uno sguardo al trailer, QUI!