Sulla via Stalingrado, venendo dal centro città dopo il parco nord, troviamo sulla destra il ristorante “Al Cambio”. Un’esperienza degustativa assolutamente da provare per la perfezione e l’originalità degli abbinamenti. All’entrata basta suonare l’apposito campanello ed il personale è subito pronto ad accogliervi. Dopo aver depositato il proprio cappotto nell’apposito guardaroba, veniamo accompagnati al tavolo. Notiamo subito l’ampiezza della sala che ad un primo impatto può dare una impressione tutt’altro che intima ma che in realtà lascia ampio respiro mantenendo comunque un certo distacco tra i vari tavoli. L’arredo è composto da perfetti abbinamenti cromatici che donano calore ed allo stesso tempo minimalità agli interni. Perfetto il tavolo arricchito da una piccola candela e posate in argento. Comodissime le seggiole. Il menù è estremamente ricco di proposte particolari ed interessanti. Dopo l’ordinazione ci viene offerta una piccola entrèe della casa. Il locale ha diversi piatti legati al presidio “slow food”. Scelgo proprio un paio di piatti segnalati da questo simbolo. Come antipasto battuta di fassona con salsa di patate e menta e come secondo mora romagnola con patata, cipolla e salsa di carota. Utilizzo questa terminologia “estremamente profana” per tentare, seppur in parte, di dare una vaga idea degli accostamenti creativi ed intriganti che qui si possono gustare. Rimango forse un po’ perplesso dal piatto di chiusura, un assaggio di formaggi nazionali, di cui mi aspettavo una minima indicazione sulla giusta cronologia di assaggio e magari spiegazione... Ciò non toglie che anche questo piatto, servito con marmellate, fosse assolutamente gustoso e piacevole. Ricca la lista dei vini di cui alcuni disponibili anche al calice. La mia commensale ha provato un paio di piatti a base di pesce e devo dire che anch’essi erano veramente avvincenti nonostante non fossero segnalati come “slow food”. In conclusione mousse di cioccolato, con granella di pistacchi, offerta dal locale. Il costo di tutto ciò? Una sessantina di euro a testa…e per chi ama il buon cibo servito con professionalità ed in giuste quantità, sono senz’altro soldi ben spesi… “Al Cambio” fa parte del “Golden Group” di cui condivide il sito internet all’indirizzo http://www.goldengroup.net/alcambio.html
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Sulla via Stalingrado, venendo dal centro città dopo il parco nord, troviamo sulla destra il ristorante “Al Cambio”. Un’esperienza degustativa assolutamente da provare per la perfezione e l’originalità degli abbinamenti. All’entrata basta suonare l’apposito campanello ed il personale è subito pronto ad accogliervi. Dopo aver depositato il proprio cappotto nell’apposito guardaroba, veniamo accompagnati al tavolo. Notiamo subito l’ampiezza della sala che ad un primo impatto può dare una impressione tutt’altro che intima ma che in realtà lascia ampio respiro mantenendo comunque un certo distacco tra i vari tavoli. L’arredo è composto da perfetti abbinamenti cromatici che donano calore ed allo stesso tempo minimalità agli interni. Perfetto il tavolo arricchito da una piccola candela e posate in argento. Comodissime le seggiole. Il menù è estremamente ricco di proposte particolari ed interessanti. Dopo l’ordinazione ci viene offerta una piccola entrèe della casa. Il locale ha diversi piatti legati al presidio “slow food”. Scelgo proprio un paio di piatti segnalati da questo simbolo. Come antipasto battuta di fassona con salsa di patate e menta e come secondo mora romagnola con patata, cipolla e salsa di carota. Utilizzo questa terminologia “estremamente profana” per tentare, seppur in parte, di dare una vaga idea degli accostamenti creativi ed intriganti che qui si possono gustare. Rimango forse un po’ perplesso dal piatto di chiusura, un assaggio di formaggi nazionali, di cui mi aspettavo una minima indicazione sulla giusta cronologia di assaggio e magari spiegazione... Ciò non toglie che anche questo piatto, servito con marmellate, fosse assolutamente gustoso e piacevole. Ricca la lista dei vini di cui alcuni disponibili anche al calice. La mia commensale ha provato un paio di piatti a base di pesce e devo dire che anch’essi erano veramente avvincenti nonostante non fossero segnalati come “slow food”. In conclusione mousse di cioccolato, con granella di pistacchi, offerta dal locale. Il costo di tutto ciò? Una sessantina di euro a testa…e per chi ama il buon cibo servito con professionalità ed in giuste quantità, sono senz’altro soldi ben spesi… “Al Cambio” fa parte del “Golden Group” di cui condivide il sito internet all’indirizzo http://www.goldengroup.net/alcambio.html
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