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Ristorante lumaca - il film - e alcuni cortometraggi di Tominaga Mai

Creato il 19 ottobre 2010 da Guchippai
Ristorante lumaca - il film - e alcuni cortometraggi di Tominaga Maiavevo parlato un po' di tempo fa del libro Shokudo Katatsumuri; grazie all'Ottobre Giapponese, sono riuscita a vedere anche il film tratto da esso, nientepopodimeno che in anteprima nazionale. diretto dalla giovane regista Tominaga Mai, segue piuttosto fedelmente la trama del romanzo e ne riesce a rendere bene lo spirito. Tominaga Mai, presente in sala, ha spiegato che la sfida principale nel realizzare questo film è stata quella di rendere i pensieri della protagonista che, avendo perso la voce, non può esprimersi a parole. Tominaga viene dall'animazione, quindi utilizza questo mezzo espressivo insieme a flashback sull'infanzia di Rinko, e questi sipari vagamente surrealisti danno al film una certa dimensione onirica, quasi da fiaba, che ben si adatta alla vicenda. penso che il pubblico in sala abbia gradito, malgrado i problemi tecnici con i sottotitoli (ad un certo punto sono passati dall'italiano all'inglese e non ci sono stati santi di rimetterli a posto); a me il film è piaciuto, anche se leggermente meno del libro che in alcuni punti ha più pathos. bravissimi, come sempre, gli interpreti, con in testa Shibasaki Kou (Rinko) e Yo Kimiko (Ruriko, la madre). molto carina la canzoncina che fa da leif motiv, anche se non sono riuscita a sapere chi la cantava causa impossibilità di decifrare i titoli di coda; allo stesso modo, mi sono dannata l'anima per avere conferma che a cantare la canzone finale fossero i Pornograffiti perchè mi era parso di aver riconosciuto la voce del cantante, e difatti dopo lunghe ricerche in rete ho saputo che a cantare la bella Tabiseyo Wakamono è proprio Okano Akihito, qui in veste di collaboratore del gruppo Fairlife. a seguire, sono stati proiettati alcuni corti di Tominaga Mai; il primo, di una ventina di minuti, s'intitolava Suitou shonen (il bambino con la borraccia) ed era la storia di un ragazzino appena rimasto orfano di entrambi i genitori che sublima la perdita con la fantasia, immaginando di vedere una sorta di realtà parallela guardando dentro la sua borraccia come dentro a un canocchiale; gli altri erano corti di animazione molto divertenti (anche per le canzoncine che li accompagnavano), soprattutto quelli che utilizzavano i personaggi di Bonomo Busutaman, dei simpatici pupazzetti realizzati utilizzando maccheroni di varie forme. lo so che detto così uno fatica ad immaginarselo, perciò provate a guardare un po' qui.

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