Ho rivisto un film l'altra notte che avevo già visto l'anno scorso. Un film che molte persone dovrebbero guardare. "La siciliana ribelle" di Marco Amenta, del 2008 con Gèrard Jugnot, Veronica D'Agostino e Lucia Sardo. Racconta la storia vera della breve vita di Rita Atria, testimone di giustizia, morta suicida nel '92.
Rita, classe 74, a soli 11 anni assiste all'omicidio del padre mafioso, da parte di altri mafiosi, poi nell'85 uccidono anche il fratello e da lì si presenta in procura con i suoi diari dove negli anni aveva annotato tutto quello che veniva a sapere sugli spostamenti e gli affari illeciti della malavita del suo paese. Da lì sotto la protezione del giudice Paolo Borsellino, viene trasferita in segreto a Roma e grazie a lei e alle sue testimonianze vengono arrestati e processati vari mafiosi del tempo. Una settimana dopo che Borsellino viene fatto saltare in aria, Rita si uccide buttandosi dal 7°piano del palazzo dove si nasconde, perchè a quel punto capisce che sarà la prossima sulla lista e invece di ritrattare tutto come era più semplice fare decide di togliersi la vita, salvando il suo onore. La madre che la ripudia fin dall'inizio rompe a martellate la sua lapide tra la rabbia e le lacrime.
La vera Rita Atria
Questo film narrato con retorica realista e curato nel dettaglio insegna molto e fà davvero riflettere. Rita è stata e deve essere un simbolo di coraggio, onore e giustizia. A soli 17 anni ha saputo affrontare l'inferno in nome di ideali e valori, che da sola aveva fatto suoi.
Ho pianto alla fine del film, come la prima volta, ho pianto per tutte le cose che non vanno nella società, ho pianto per come mi sono sentita inutile confrontandomi con lei, ho pianto perchè non è giusto e ho pianto per la sua memoria. Ecco un'altra persona che non deve essere dimenticata. Vedetevelo questo film e riflettete su tutto anche voi. Fa bene una volta ogni tanto fermarsi un pò a pensare.
Alla prossima
Lulù