Donald Barthelme richiede ispirazione, non lo si può leggere nei ritagli di tempo.
E’ necessario quindi trovare o aspettare il momento giusto e solo allora cominciare uno dei suoi libri.
Questo in particolare contiene 14 racconti molto diversi tra loro, tanto che è difficile farne un quadro generale .
Lo stile di scrittura è apparentemente semplice, fatto spesso di dialoghi e quasi mai di lunghe spiegazioni.
Un racconto di Barthelme è in realtà una lunga serie di frecciate che arrivano all’improvviso partendo da punti diversi.
Poche volte c’è un filo logico che viene seguito: a seconda dei casi il racconto, o il dialogo, può subire variazioni di tempo, di luogo o di protagonisti nel breve passaggio da una frase all’altra.
Ne risulta un insieme che può suscitare curiosità o distacco.
Nel secondo caso le cose rimangono come prima e si può tranquillamente passare ad un altro autore.
Se invece il sentimento che nasce contiene una certa curiosità, ecco che la cosa può farsi interessante: Donald Barthelme è infatti un autore difficile da interpretare, uno alla David Lynch per intendersi, uno che non dice in maniera esplicita ciò che vuol dire.
Facile quindi immaginare un incontro fra lettori che hanno avuto impressioni diverse dello stesso scritto, ammesso che ce ne siano.
E’ il caso tipico di racconti che andrebbero letti e riletti più volte in tempo diversi; a volte si può trovare qualche passaggio significativo, altre volte può essere una parte non scritta a catturare l’attenzione.
In ogni caso un autore e un libro da leggere con attenzione.
Tempo di lettura: 4h 45m