Sabato scorso ho partecipato al Convegno Diritto ed Economia nelle Terre di Frontiera, promosso dall’Enaip FVG e patrocinato dall’OMPSI, Osservatorio per il Monitoraggio della Pace e della Sicurezza Territoriale.
L’iniziativa, organizzata dal Dott. Febo Ulderico della Torre di Valsassina, è stata l’occasione per riflettere sulle problematicità legate alla attuale situazione di crisi economico finanziaria, che è anche politica e sociale, e sulle possibili strategie per la valorizzazione e la crescita dei territori, cioè del locale…
Personalmente, ho avuto modo di apprezzare l’intervento della Prof.ssa Marina Osenda, Responsabile regionale del Friuli Venezia Giulia dell’Associazione Libera contro le mafie.
Il suo intervento ha rappresentato un vero e proprio momento di riflessione sui limiti di approccio ad un problema che coinvolge tutti, nessuno escluso, ma che, purtroppo, si tende sempre a valutare come terzo, cioè di altri. Eppure, l’agire della criminalità organizzata non solo è globale, ma ha delle ricadute negative che sfruttano proprio i limiti di un sistema economico e sociale in divernire, quale è quello attuale.
Ciò rende difficile, seppur necessario, produrre delle forme di contrasto che siano più incisive sia dal punto di vista internazionale, sia dal punto di vista locale. Purtroppo, non sempre il diritto è in grado di garantire i cittadini e di inibire un’azione sotterranea e subdola quale è quella del crimine.
Al di là del piacere di ascoltare le parole della Prof.ssa Osenda, sono rimasto personalmente molto colpito e convinto dalla necessità di una maggior sensibilizzazione verso queste problematiche e dalla necessità di un loro maggior approfondimento collettivo. Poichè il diritto di un cittadino si misura anche in funzione della capacità di farsi carico degli obblighi che lo stesso ha nei confronti della collettività…
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