Ritorno alla non normalità

Da Doppiogeffer @DoppioGeffer
Eccomi. Sono qui, nella mia stanza. Con i capelli che profumano di shampoo e il labbro privo da ogni pelo mentre qua e là qualche brufoletto mi illumina il viso.Sono qui, seduta nella posizione meno gravosa per la mia schiena mentre il cane mi guarda con aria interrogativa.
Sì, sono qui, e sono viva.
Sono uscita dalla sessione invernale.....e non so che cavolo fare in questi due giorni di vacanza prima dell'inizio del secondo semestre.

"Che faccio? Che leggo? Che guardo? Che tocco, dove vado, con chi esco, cosa MANGIO?!", queste sono le domande che mi assillano.

Troppo tempo libero e nessuna idea.
Eppure...eppure durante l'ultimo mese fatto di libri, appunti, slide, evidenziatori, matite triturate, penne scoppiate e scatole rotte (quelle metaforiche, per intenderci), la mia mente riusciva sempre a trovarmi qualcosa da fare.
Già, proprio quando stavo per comprender i massimi sistemi della vita e quelli chiusi della chimica fisica, uno tra i tanti  vari pochi neuroni si destava urlando:
<<Minchia, son secoli che non mi conto le doppie punte!>>
portando così la sottoscritta (e gli altri due o tre neuroni realmente concentrati nell'apprendimento) a distogliere lo sguardo dal libro per controllare quante doppie punte fossero presenti sul mio scalpo.

Sì, insomma, non so se succede/deva anche a voi, ma ogni santa volta in cui debbo studiare con meticolosità il mio tasso di distrazione è ai massimi storici.

Della serie: son lì che pongo medie aritmetiche e deviazioni standard? Bene, nel giro di dieci secondi:

- mi vengono in mente argomenti per nuovi post e/o aforismi sagaci da scrivere nella pagina Facebook del blog

- provo il desiderio di contattare persone che non sento/vedo da secoli
- mi viene una voglia ardente di rileggere qualcosa
- mi scervello su cosa comprare per Pasqua al mio fidanzato
- penso a cosa posso o meno desiderare per il mio compleanno
- mi vien voglia di preparare un dolce
- elenco i film che vorrei scaricare-sento il bisogno di andare a correre.

Altrimenti nasce in me la tremenda e rinomata SDC conosciuta come Sindrome Da Cenerentola; degenerazione neurologica dovuta allo stress emotivo cui si è sottoposte durante la sessione d'esami e che colpisce prevalentemente trenta studentesse su trenta e lode.

Infatti, sebbene tale patologia sia insita in noi fin dalla più tenera età, essa si manifesta nei momenti meno opportuni e per i motivi più futili proprio durante il periodo di studio; una penna fuori posto, un granello di polvere sulla scrivania, una tazzina del caffè ancora sporca nel lavandino...basta un niente per far partire l'impulso della massaia perfetta.
Al diavolo libri, tesi, tesine, esercizi e compagnia bella; la studentessa SDComane deve rassettare la propria stanza, la propria casa e l'intero quartiere se è necessario.
Salirà su scale pericolose per smontare le tende e lavarle a mano, si arrampicherà sulla libreria per pulire le viti poste il più in alto possibile, sposterà il frigorifero per spolverare la serpentina del suddetto, luciderà le ringhiere dei balconi, passerà lo straccio nei sottovasi, metterà l'indurente per unghie al gattino di ceramica della Thun....farà ciò che nemmeno Mastro Lindo, il Gallo Chanteclair e la Papera dell' AnitraWc messi insieme farebbero.
Il tutto solo perchè quel neurone maledetto, quello fancazzista che ci porta a prediligere un corso di selfie a uno sulla chimica fisica dei sistemi biologici, ha deciso che in quel preciso momento non si deve studiare.

Poi, d'un tratto, dopo settimane di clausura in cui la casa splende, gli ultimi due capitoli del libro sono dei veri e propri misteri mariani e i nostri capelli non han più doppie punte perchè si son incollate tra di loro a causa dell'unto che le sovrasta dato che non si fa una doccia come si deve da secoli, giunge il tanto agognato post esame.

Con relativa inversione di tendenza.

Per quanto tu ti sia svegliata alle sei del mattino dopo una nottata insonne piena di incubi (in cui un enorme deltaH ti interrogava sulla spettrometria e sulla spettroscopia obbligandoti nel frattempo a tradurre dal greco al latino perchè devi migliorare il voto del diploma così da avere l'esonero per alcune materie della specialistica), per quanto ti sia seduta su quella sedia per fare l'esame con annesso/a cagotto/nausea/gastrite da terrore e per quanto tu sia ritornata a casa (vincente o vinta poco importa) previo viaggio della speranza con gli esigui (e puzzolenti) mezzi a disposizione....

quel fancazzista come sopra diverrà incredibilmente un bravo neurone.
Anzi, permettetemi la battuta; diverrà un vero NERDONE.

Vorrai recuperare le ore di sonno perso con un bel pisolino pomeridiano? Ti farà stare con gli occhi sbarrati manco ti fossi fatta fuori un'industria di Pocket Coffe con aggiunta di Red Bull.

Vorrai uscire per prendere i 2456837 caffè promessi alle amiche che t'han cercato durante il periodo di studio? Ti sentirai in colpa per esser uscita invece di rimanere in casa a studiare.
Ti butterai sul letto/divano per guardare finalmente un film/cartone animato/programma? Troverai la cosa inspiegabilmente noiosa e ti verrà voglia di prendere in mano un libro.
Starai un pomeriggio intero con il tuo moroso? Lo guarderai come se fosse un appestato perchè ti sta sottraendo "tempo prezioso" allo "studio".

Insomma, non riuscirai a goderti il meritato riposo perchè quel neurone che per troppo tempo è stato cicala ha deciso di diventare formica.
Che se tu fossi una di quelle sempre pronte a farsi autodiagnosi con il movente di aver visto tutte le puntate di Dottor House, Grey's Anatomy e Scrubs, ti definiresti una schizofrenica DOC.
Fino a quando, combattuta nello spirito e nel corpo, non ti ritroverai a stipulare un compromesso con il tuo cervello; leggerai un libro impegnativo, imparerai a lavorare a maglia, guarderai il canale Focus, ti dedicherai alla stesura di un calendario d'impegni in modo da giostrare tempo libero e studio e deciderai di imparare il giapponese così, per fare qualcosa che tenga attiva la mente ma che non sia attinente con la tua facoltà.

E lì dove non colpisce il proprio cervello, ovviamente, colpirà la sfiga.La pioggia prenderà il posto del sole che t'aveva tenuto compagnia mentre versavi lacrime amare sui libri, le meravigliose idee per i post si nebulizzeranno al primo starnuto, nessuno tra le persone che venivan a bussare alla tua porta mentre eri china sui libri ti disturberà e.....

e anche la sola idea di uscire di casa per una festa, un poco di shopping o una passeggiata ti disturberà sempre e comunque fino a quando non giungerà un altro esame imminente per il quale il tuo neurone pazzo ritornerà a metter i lacci alle scarpe del millepiedi più tosto che concentrarsi.
Perchè da quando sei all'università hai perso la cognizione del tempo, dello spazio, della tua massa corporea e della normalità.
Oddio, con quei baffi che ti ritrovi hai perso anche il senso del decoro.
さようなら !!

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