Il romanzo è carino, una sorta di affresco borghese con sette personaggi e sette punti di vista.
Ogni personaggio porta avanti la sua storia e racconta la scoperta del proprio superpotere grazie al quale riuscirà ad affrontare al meglio le difficoltà quotidiane.
Un’intera famiglia di superpoteri e altrettanti superdifetti: una specie di cosmica compensazione.
Il libro parte molto bene, per però poi rallentare: la novità si consuma in fretta e conoscendo la struttura dei capitoli (presentazione del personaggio, problemi annessi e connessi, scoperta del superpotere) c’è una prevedibilità che può annoiare e certe storie mi sono piaciute meno di altre.
L’ultimo capitolo, il settimo, ha come protagonista Alek, il filo rosso che fino alla fine sembra collegare tutti i personaggi, l’archetipo di chi non vuole fare il salto completo nella maturità, di colui per il quale le incomprensioni dell’adolescenza possono diventare irreversibili e che ci rivela il suo potere davvero particolare, rimescolando forse però troppo velocemente le carte in tavola e concludendo il tutto con un finale che da l’aria di essere artificioso e poco chiaro.
Ritratto di famiglia con superpoteri di Amsterdam Steven – IBSN Edizioni