Ebbene sì, eccoci nuovamente con la nostra adorata rubrica "Ritratto di Signora".
Questo mese abbiamo due New Entries e la cosa non può che farmi piacere.
Diamo quindi il benvenuto a Clara del blog The Pauper Fashionist ed a Francesca del blog Franci lettrice sognatrice.
Il ritratto di oggi è particolarmente significativo, esso delinea con maestria le vicende ed il destino di una nostra connazionale: Ilaria Alpi, ed a tracciare queste pennellate è un graditissimo ospite, che ho avuto l'onore ed il piacere di conoscere: Davide.
Esatto, l'articolo di oggi non è stato scritto da nessuno dei blog che supportano la rubrica ma è stato scritto da un lettore, da un amico che ha a cuore questa vicenda ed infatti la passione con cui ha raccontato i fatti si evince dalle sue parole.
Non vi voglio trattenere a lungo, buona lettura:
È con infinita soddisfazione e profondo rispetto che mi accingo a lasciare la mia impronta elettronica sulla rubrica RITRATTO DI SIGNORA .
Devo ringraziare le due creatrici (Monica e Miki ) e gli altri bloggers: Sofia, Federica, Michele, Clara e Francesca, a loro affiliati, per lo spazio che mi hanno concesso.
Penso che questa rubrica sia “dovuta” alla figura di quelle donne che con lode sono riuscite ad emanciparsi dallo stereotipo propostoci dai media e dal mondo che ci circonda.
Dopo questo preambolo mi preme, prima di svelarvi il nome della donna da me scelto come icona per questo articolo, darvi alcune nozioni sul luogo geografico dove si sono svolti i fatti da me presi in oggetto.
L’ Africa : il continente che si ritiene sia stato la “culla” della civiltà.Da sempre, e da tutte le popolazioni non indigene che si sono avvicinate ad essa nel corso dei secoli, questo continente è stato sfruttato e depredato delle sue ricchezze; basti pensare alla tratta degli schiavi fino ad arrivare al colonialismo.
La storia del corno d’Africa non si discosta da questa triste trama d’ingiustizia e crudeltà. Sul finire dell’ottocento e dopo il ritiro dell’Egitto, il territorio venne suddiviso, grazie ad accordi diplomatici, tra Inghilterra Francia ed Italia. Le mire espansionistiche italiane ebbero il loro effimero culmine nell’estate del 1940, quando le truppe fasciste occuparono la Somalia britannica, che annessa alla Somalia italiana riunirono, anche se per pochi mesi, le popolazioni somale sotto un'unica bandiera. Tutti conosciamo l’esito della seconda guerra mondiale . Nel 1949 l’ONU diede in amministrazione fiduciaria la ex Somalia italiana al governo italiano, con il compito di accompagnare la ex colonia all’indipendenza, che giunse nel 1960 quando la Somalia italiana si unì alla Somalia britannica dando origine alla Repubblica Somala.Dal 1960 al 1969 ci fu la guerra con l’Etiopia che vide la Repubblica somala rivendicare quei territori abitati da somali, ma che con la suddivisione operata nel 1880 dagli inglesi erano stati annessi all’Etiopia.Nel 1969 la breve vita della repubblica somala finì a causa di un colpo di stato militare che portò al potere il generale Siad Barre.Si formarono nel paese movimenti di guerriglia ostili al potere auto-costituito che diedero origine ad una sanguinosa guerra civile. Resta inteso, per inciso che per fare e sostenere delle guerre occorrono molti armamenti ma soprattutto tantissimi soldi. Queste situazioni di instabilità favoriscono tutte quelle organizzazioni strutturate che si occupano di tali articoli.Nel 1991 Siad Barre vine estromesso dal potere ed il paese precipita nell’anarchia più totale dove ogni gruppo tribale, se ne contano più di 25, cerca con la forza di portare al potere il proprio comandante. A tali leader viene dato il nome di signori della guerraLa crisi che ne consegue, accresciuta anche da una carestia senza precedenti, assume sempre più i caratteri della tragedia umanitaria. Vista la drammatica situazione l’ONU con una risoluzione datata 24 aprile 1992 approva la creazione di una forza multinazionale di pace denominata UNISOM. L’operazione che ha come finalità primaria ripristinare l’ordine ed avviare un processo di pace che assicuri l’instaurazione di un legittimo governo viene chiamata RESTOR HOPE. Il teatro degli scontri più cruenti è la capitale dello stato: Mogadiscio. La situazione in città è molto complicata, il potere viene conteso da due fazioni da una parte MOHAMMED AIDID proclamatosi signore di Mogadiscio sud e dall’altra ALI MAHDI Mogadiscio nord . La città è divisa così in due parti in conflitto tra di loro. Al momento dell’arrivo delle forze di pace viene istituita una fascia di terra detta Green line larga circa 2km che serve per portare gli aiuti umanitari alla popolazione.Il 9 dicembre 1992 ha inizio l’intervento congiunto America/Nato ,è scritto in questo ordine perché le regole e i rapporti di forza che regolano questo binomio hanno generato da subito perplessità in merito al comando dell’operazione.È su questo dilemma mai completamente risolto che naufraga l’intera operazione RESTORE HOPE che si conclude con il ritiro del contingente di pace alla fine di marzo 1994.Una delle concause dell’insuccesso è l’eccezionale smacco subito dalle forze americane nella battaglia di Mogadiscio(3 ottobre 1993) , nella quale in 15 ore di furibondi scontri gli americani subiscono ingenti perdite umane. Tali drammatici eventi sono raccontati in perfetta cronologica successione nel film prodotto dalla Jerry Bruckeimer films dal titolo BLACK HAWK DOWN. Nei sei mesi successivi si completa il progressivo ritiro sopra citato. Anche l’Italia partecipa all’interno del contingente di pace, ad essa furono assegnati avanposti meno “caldi”e compiti di polizia ordinaria .
La giornalista rientra a Mogadiscio il 20 marzo insieme al suo cameraman con il destino già segnato. Si era spinta troppo oltre e forse documentato cose da tenere segrete.
Probabilmente la sua fine è stata decisa a migliaia di Km da dove si è compiuta.
Alle 15,30 del 20 marzo 1994 l’edizione straordinaria del tg3 comunicava a noi tutti la morte di Ilaria e Miran. "Sono stati giustiziati in un agguato davanti all’hotel Hamana" recitava l’affranto collega dei due.
Io penso due cose : la prima, come nel caso di Ustica dove le implicazioni a mio avviso sono sia civili che militari, alla verità processuale non si arriverà mai .
La seconda, che la prematura scomparsa di Ilaria ha privato noi tutti cittadini italiani di una professionista seria e capace , chissà quali altre trame avrebbe potuto scoprire con la determinazione che la contraddistingueva.
Se io fossi un neo giornalista userei la figura professionale di Ilaria come esempio da raggiungere,in ultima analisi la prenderei come esempio per darmi la forza di superare le prove che inevitabilmente il mio futuro mestiere mi proporrebbe.
Per finire propongo a tutti coloro che abbiano avuto la costanza di seguirmi fino a questo punto di elevarsi ad un gradino superiore indicendo per il giorno 20 MARZO 2012 ore 13,30 anniversario della scomparsa dei due giornalisti una sorta di FLASH MOB INTELLETTUALE. Un minuto di raccoglimento che serva a creare una coscienza comune capace di farci unire, perché noi singolarmente siamo solo piccole gocce ma uniti possiamo diventare un onda che crescendo sempre più può spazzare via ogni cosa.In memoria di Ilaria e Miran.
Le fonti da cui ho attinto le informazioni per scrivere il mio articolo sono reperibili da chiunque volesse documentarsi on-line ai seguenti siti:RAI LA STORIA SIAMO NOIWIKIPEDIAInoltre si può leggere il libro di Maurizio Torrealta “L’ESECUZIONE” che fornirà gli strumenti utili per capire movente e mandatari del duplice omicidio.
Non c'è molto da aggiungere. Io personalmente ho riletto l'articolo più volte, avida di dettagli che non sono mai stati rivelati ufficialmente, desiderosa di vedere riconosciuta una verità evidente eppure insabbiata, calpestando anche la memoria di una grande donna che è morta perché desiderava sapere e far sapere.
Ringrazio dal profondo del cuore Davide a la sua attenta ricerca, invitandolo, qualora ne avesse voglia, a scrivere ancora per la nostra rubrica.
Allo stesso modo invito voi a parlarci di una figura femminile che vi ha particolarmente ispirato e che ritenete degna di essere menzionata.
Vi ricordo che per farlo, potete contattare me ( imaginary82@hotmail.it ) o Monica (moki418@hotmail.it ).
Gli altri blog su cui potete trovare la rubrica sono:
http://monica-booksland.blogspot.com/
http://phoede.blogspot.com/
http://thepauperfashionist.blogspot.com/
http://francilettricesognatrice.blogspot.com/
http://diariodiunadipendenza.blogspot.com/
Per leggere gli articoli dei mesi scorsi potete andare cliccare su "Ritratto di Signora" sulle pagine statiche in alto.
Grazie della vostra attenzione,
al mese prossimo con l'articolo di Clara.