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Marlize Lombard, dell' Univeristà di Johannesburg, ha ritrovato queste presunte punte di freccia nei sedimenti della caverna Sibudu in Sud Africa, in uno strato che si fa risalire a 100.000 anni fa. "Abbiamo recuperato le pietre direttamente dal sito, le abbiamo riposte in sacchi di plastica e le abbiamo portate in laboratorio. Poi ho iniziato il lavoro di analisi, osservando la distribuzione dei residui di sangue e ossa".
Non è ancora stato confermato tuttavia se si tratta di punte di frecce, anche se molti indizi indurrebbero a pensarlo. Per prima cosa, sono state ritrovate tracce di ossa e sangue su queste pietre. C'è poi la forma geometrica dei reperti, che sembrano mostrare inoltre il punto in cui hanno impattato contro il bersaglio, che sarebbe coerente con l'ipotesi delle punte di freccia.
Le pietre mostrano inoltre residui di colla, una resina vegetale che gli scienziati ritengono possa essere stata usata per attaccare meglio le punte alle frecce. "La presenza di colla implica che queste persone fossero in grado di produrre strumenti composti, strumenti in cui elementi diversi di materiale differente sono uniti per realizzare un singolo artefatto" spiega Lombard.
"Cacciare con arco e frecce richiede una pianificazione complessa, raccolta del materiale e preparazione degli strumenti, e implica una classe di abilità di comunicazione e sociali innovative".
Secondo Lombard, la scoperta aiuterà a rispondere ad una delle domande più importanti sull'evoluzione umana: quando abbiamo iniziato a pensare come facciamo ora?
"Possiamo ora iniziare ad essere sempre più certi che 60-70.000 anni fa, in Sud Africa, le persone si comportavano, a livello cognitivo, in modo molto simile a noi" spiega Lombard alla BBC.
Della stessa opinione sembra essere Chris Stringer, del Museo di Storia Naturale di Londra. La scoperta sembra confermare l'ipotesi che gli esseri umani del tempo avessero iniziato a cacciare in un modo del tutto nuovo. Neanderthal ed altri ominidi infatti usavano fare agguati alle loro prede, metodo che prevede di attaccare da distanza ravvicinata.
L'arco invece ha cambiato il metodo di caccia, consentendo ai cacciatori di rimanere a distanza, di correre meno rischi, e di aumentare le loro posibilità di sopravvivenza.
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