Lumbini, il luogo dove, secondo la tradizione,
nacque il Buddha
La struttura, che mostra la stessa planimetria delle costruzioni che vi si sovrapposero successivamente, era in legno e conteneva uno spazio aperto al centro che pare essere collegato direttamente alla storia della nascita di Buddha. Finora le uniche prove di strutture buddiste a Lumbini erano datate al III secolo a.C., al tempo dell'imperatore Asoka, che promosse la diffusione del Buddhismo negli attuali Afghanistan e Bangladesh.
Diverse tradizioni fanno risalire la nascita del Buddha al III secolo a.C., le scoperte attuali, invece, mostrano l'esistenza del credo predicato dal profeta già a partire dal VI secolo a.C.. Il Professor Coningham, ricercatore responsabile del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Durham, che ha lavorato con il Professor Kosh Prasad Acharya del Pashupati Area Development Trust del Nepal, ha affermato che la scoperta appena fatta può contribuire in modo determinante ad una maggiore comprensione degli inizi della diffusione del buddhismo e della spiritualità nel Nepal.
Per datare la struttura in legno preesistente a quelle in mattoni, sono stati analizzati frammenti di carbone e granelli di sabbia, utilizzando una combinazione di radiocarbonio e tecniche di luminescenza otticamente stimolata. Le ricerche hanno inoltre confermato la presenza di antiche radici al centro dello spazio vuoto della struttura.
La tradizione buddhista vuole che la regina Maya Devi, madre del Buddha, lo abbia dato alla luce tenendosi ad un ramo di un albero del giardino di Lumbini, a metà strada tra il regno di suo marito e quello dei suoi genitori. I ricercatori sostengono che lo spazio aperto individuato all'interno della struttura in legno, potrebbe aver ospitato un albero. I templi successivi, edificati al di sopra dei resti del primo tempio ligneo, si sono disposti attorno a questo spazio centrale, che rimase non coperto.
Perduta per lungo tempo nella giungla nepalese, Lumbini è stata riscoperta nel 1896 ed identificata come il luogo di nascita del Buddha grazie ad un pilastro in arenaria del III secolo a.C., visibile tuttora, con un'iscrizione che documenta la visita dell'imperatore Asoka nel luogo di nascita del profeta e il nome del luogo, Lumbini, appunto.
Le indagini archeologiche sono state finanziate dal governo giapponese in collaborazione con quello del Nepal, nell'ambito di un progetto dell'Unesco volto a promuovere la conservazione e la razionale gestione di Lumbini. La ricerca è stata sostenuta anche dalla National Geographic Society e dalla Stirling University.