Il leggendario ritratto che Leonardo da Vinci realizzò ad Isabella d’Este sembrava essere solo una chimera, qualcuno iniziava a sospettare che non fosse mai esistito ed invece il profilo della marchesa di Mantova è stato rinvenuto in un caveau svizzero e dopo tre anni di analisi si è riusciti a stabilire con certezza quasi assoluta la paternità dell’opera.
Lo ha annunciato “Sette“, il magazine del Corriere della Sera che uscirà domani in edicola in cui si ripercorre la storia del ritratto, gli spostamenti nel corso degli anni e soprattutto i risultati della prova Carbonio 14, positiva al 95,4%.
Il professor Carlo Pedretti, il più grande esperto di Leonardo, conferma la validità della prova ma vuole riservare anche un periodo di circa due mesi per la verifica di quali parti siano state realizzate dagli allievi del pittore.
Il dipinto a olio su tela (61×46,5 centimetri) corrisponde fedelmente alla trasposizione del disegno preparatorio esposto al Louvre, anche se Isabella d’Este è raffigurata con scettro e corona, assenti nel bozzetto. E’ a queste aggiunte che fa riferimento il professore quando parla degli interventi dei discepoli.
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