Magazine Diario personale

Ritroviamo le tracce...

Da Brunaverdone

RITROVIAMO LE TRACCE...

"LA  DONNA SELVAGGIA"

Quando le donne odono queste due parole, un'antica, antichissima memoria si rimescola e torna in vita.

E' la memoria della nostra assoluta, innegabile e irrevocabile affinità con il femminino selvaggio, una relazione che può essere diventata spettrale per negligenza, sepolta dall'addomesticamento eccessivo, messa fuori legge dalla cultura circostante, o non più compresa per niente.

..possiamo averla dimenticata, ma nelle ossa la conosciamo, ci struggiamo tendendo a lei...

La sentiamo attraverso spettacoli di grande bellezza della natura, attraverso la musica e i suoni che fanno vibrare il diaframma ed eccitare il cuore: viene col tamburo, con il fischio, il richiamo e l'urlo....viene a noi con la parola scritta: una poesia, una frase, una storia a volte sono così risonanti da rammentarci almeno per un istante quella sostanza di cui siamo realmente fatte...

La nostalgia affiora quando ci capita di incontrare una persona che si è assicurata questa relazione selvaggia e ci accorgiamo di aver dedicato troppo poco tempo al mistico falò o al sogno, troppo poco tempo alla vita creativa, al lavoro della propria vita o ai veri amori.

Ma quando ne ritroviamo le tracce è tipico delle donne mettersi a correre forte per riguadagnare il tempo perduto, liberare la scrivania, liberarsi dal rapporto, svuotare la mente, voltar pagina, insistere su un intervallo, una pausa, rompere le regole, fermare il mondo, perché mai più faremo a meno di lei. Se le donne l'hanno perduta e poi ritrovata faranno di tutto per trattenerla per sempre.
Le cose perdute per secoli si possono ritrovare seguendo le ombre che gettano.
Noi donne di tutto il mondo, sogniamo quanto è perduto, quel che dovrà emergere dall'inconscio. In tutto il mondo sogniamo gli stessi sogni, non siamo mai senza la mappa, non siamo mai separate, ci usiamo attraverso i sogni.
Ed ecco cosa sogniamo: sogniamo l'archetipo della donna selvaggia, sogniamo la riunione. E ogni giorno nasciamo e rinasciamo da questo sogno e per tutta la giornata creiamo grazie alla sua energia. Notte dopo notte nasciamo e rinasciamo da questo sogno selvaggio e torniamo alla luce del giorno serrando nella mano un pelo ruvido, con le piante dei piedi nere di terra bagnata, i capelli che profumano di oceano, o di foresta, o di fuoco di legna. Da quella terra passiamo nei nostri abiti da giorno, nelle nostre esistenze diurne. Respiriamo il selvaggio nel lavoro con gli altri, nelle decisioni, nell'arte, nell'opera delle nostre mani e dei nostri cuori, nella politica, nella vita domestica, nell'educazione, nell'industria, nella libertà, nei diritti e nei doveri. Il femminino selvaggio non è soltanto sostenibile in tutti i mondi:esso sostiene tutti i mondi!
Dovunque voi siate, venite allo scoperto. Lasciate orme profonde poichè ne siete capaci. Usate il vostro amore e i buoni istinti per sapere quando ringhiare, assalire, colpire violentemente, quando uccidere, ritirarsi, latrare fino all'alba....scuotete di più la testa, traboccate di più, abbiate più intuito, più vita creativa, più solitudine, più compagnia di donne, più vita naturale, più fuoco, più cucina di parole e idee. Ricordate che il meglio non si deve nascondere e se cambiamento deve esserci, quello siamo noi!

Da “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estès

 


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