Riunione Ppe: Berlusconi non ci sarà. L’ex presidente del consiglio e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi non parteciperà alla riunione Ppe che si terrà domani nel castello di Meise, vicino a Bruxelles. Forza Italia, come il Pdl prima di lei, è parte integrante della famiglia dei popolari europei, che vedono la partecipazione dei leader dei singoli partiti nelle riunioni in Europa. Ma un leader mancherà e sarà proprio Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, condannato e decaduto, non può uscire dall’Italia perché gli è stato ritirato il passaporto. L’invito alla partecipazione era stato dato, non senza qualche imbarazzo, all’ex segretario del Pdl e vicepremier Angelino Alfano e a Pierferdinando Casini, leader dell’Udc. A seguito di voci sull’arrabbiatura di Berlusconi in seguito alla mancanza di un invito formale, il portavoce dei popolari europei ha tenuto a precisare che alla riunione Ppe sarebbero stati invitati “i leader di tutti e tre i partiti”, senza fare alcun riferimento alle vicende giudiziarie e all’apparente impedimento di Berlusconi a partecipare.
Berlusconi ha provato comunque a giocare le sue carte e, tramite i suoi legali, è arrivata puntuale la richiesta all’ufficio esecuzione di Milano per partecipare al vertice Ppe. Richiesta però respinta dai pm, appellandosi alla legge 1185 che non consente “alcun tipo di eccezione”.
Forte reazione da parte di Forza Italia alla decisione dell’ufficio esecuzione di Milano, con Sandro Bondi che scrive ad Alfano chiedendogli di non partecipare al vertice Ppe: “se la magistratura impedisce al presidente Berlusconi di recarsi al vertice belga del Ppe, senza che nessuna voce delle istituzioni avverta il dovere di segnalare una grave anomalia della nostra vita democratica, consiglierei ad Alfano di declinare l’invito per onorare una storia di cui ha fatto parte e per sollevare un problema che riguarda la nostra democrazia, che pure il suo partito solleva almeno nelle enunciazioni di principio”.
Non si conosce ancora la posizione formale di Alfano sull’argomento, ma resta da scommettere sul fatto che l’ex delfino di Berlusconi coglierà l’occasione, adducendo a propositi “più alti” di quelli italiani e al senso di responsabilità, di partecipare ad un vertice europeo di grande importanza senza la scomoda figura del Cavaliere, accreditandosi come partner europeista ideale per i vertici Ppe, assieme a Pierferdinando Casini, rassicurando i colleghi europei sulla solidità e responsabilità di un centrodestra europeista e di governo.