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Riva,il malloppo da togliergli e il ricatto di ferrante.

Creato il 24 gennaio 2013 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA

Sequestro di denaro o di quote societarie.Questo sembrerebbe essere la soluzione proposta dal governo ai magistrati tarantini.

Con questa possibilita’,si potrebbero sbloccare i materiali fermi da Luglio nei magazzini e quindi pagare stipendi e fornitori.

Ma il procuratore generale Vignola,smorza facili entusiasmi confermando che la legge va applicata.

Allora,come sempre siamo stati abituati negli anni,Ferrante l’amministratore delegato dell’azienda,rimarca dicendo che in caso di stop alla vendita del materiale e della produzione stessa,sono pronte ottomila lettere per la cassaintegrazione,spettro che in questi giorni vola basso sulla cittadina jonica.

Clini insomma e’ venuto a Taranto,in una citta’ blindata,a dire che non esiste un piano alternativo,confermando che vi sono 396 milioni di euro per le bonifiche pronti da vari progetti statali.

Una cosa certa lo dicono i numeri:il blocco delle merci all’azienda di circa 1 miliardo di euro,e’ uguale alla riduzione del 20% dei soldi annuali per pagare gli stipendi e le forniture.

Bisognerebbe capire poi dove e’ il rimanente 80%….

Taranto,il piano B che manca e Clini che annega nelle false ipocrisie di un governo che,se da una parte sa che la chiusura dell’Ilva decreterebbe la morte certa dell’incremento di una parte del pil nazionale,dall’altra getta l’ennesima frecciatina alla magistratura tarantina,rea di essere “onesta con se stessa e verso i tarantini stessi(lavoratori compresi…)”e messa al muro da ricatti occupazionali(ribaditi dal duro Ferrante…)e alternative mancanti.

La storia va avanti,ma molti in citta’ dicono che l’Ilva da tempo e’ storia gia’ chiusa,destinata a una lunga agonia.

VIGNETTA ILVA



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