Magazine Astronomia

Rivelatori di particelle a LHC. Seconda parte: diversi modi di interazione

Creato il 12 luglio 2011 da Stukhtra

di Marco Delmastro

Allora, dicevamo: ogni tipo di particella di cui andiamo alla ricerca prima o poi decade in elettroni, fotoni, muoni, un qualche tipo di adrone, neutrini, o nelle loro antiparticelle. Lo scopo primario di un rivelatore di particelle è quello di riconoscere queste particelle stabili (o stabili per un tempo sufficiente), che chiameremo prodotti di decadimento, e di misurarne le proprietà. Con un processo di estrapolazione (l’analisi dei dati vera e propria) si cercherà di risalire in un secondo momento a quale possa essere la particella iniziale (quella è decaduta subito dopo essere stata prodotta), partendo dalle caratteristiche dei suoi prodotti di decadimento. Di questa estrapolazione parleremo poi, una volta finito con i prodotti di decadimento e i rivelatori.

Continua… (Borborigmi di un fisico renitente)

Puntate precedenti


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog