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Riviera Life: la resurrezione di Leverkusen

Creato il 27 novembre 2014 da Marco Santi Trombetta @MarcoSantiii

Se il Monaco dovesse passare la fase a gironi di Champions League, il minuto 72 della sfida del BayArena rimarrà a lungo nella memoria dei tifosi monegaschi. Piuttosto sterili e spuntati, i biancorossi stavano difendendo un pareggio a reti inviolate nella tana dei tedeschi e si apprestavano a venti minuti finali di sofferenza, privi di Ferreira-Carrasco, l’unico monegasco che aveva dato filo da torcere ai difensori avversari nel primo tempo.

Improvvisamente, però, Berbatov si ricordava di essere stato un top-player a certi livelli e saltando tre giocatori in un fazzoletto di terreno serviva Dirar che trovava il primo cross giusto della serata, pescando al centro quell’Ocampos che, su questa pagina, avevamo aspramente criticato. Il tocco in spaccata dell’argentino bastava per sorprendere Leno e far esplodere di gioia lo spicchio di tifosi ospiti presenti nella fredda Germania.

Se già arrivare all’ultima giornata dipendendo solo da stessi sarebbe stato già di per sé un buon risultato (anche sconfitto, al Monaco sarebbe bastato battere lo Zenit per qualificarsi), giungere all’atto conclusivo con due risultati su tre a disposizione potrebbe rappresentare un immenso vantaggio per la squadra di Jardim. All’andata i russi non sono apparsi irresistibili e, se i biancorossi sapranno regalarci un’altra notte magica, la qualificazione sarà a portata di mano.

Le accuse accampate dai soliti media che puntavano il dito contro un Monaco poco spumeggiante lasciano il tempo che trovano: è vero che in Champions League, Raggi e compagni non hanno mai sovrastato l’avversario, ma in Ligue 1 quante volte si è giocato meglio dei rivali, raccogliendo poco o nulla? Purtroppo o per fortuna, il calcio è così. Speriamo che l’incantesimo-Champions duri ancora qualche settimana

 



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