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Riviera Life: piccolo PSG, grande Monaco. E ora, rispettate i biancorossi

Creato il 08 ottobre 2014 da Marco Santi Trombetta @MarcoSantiii

L’As Monaco si farà umiliare al Parco dei Principi?” Con questa domanda, non più tardi della serata di venerdì 3 ottobre, L’Equipe 21, tv sportiva francese, aveva aperto un serivizio sulla squadra monegasca. Chissà cosa avranno pensato gli stessi giornalisti al termine della sfida parigina, in cui i monegaschi hanno sì pareggiato in extremis, rischiando, però, di portare a casa l’intera posta in palio.

Una squadra data ormai per spacciata, sul viale del tramonto, è andata a Parigi, dove cinque giorni prima il Barcellona era stato sconfitto per 3-2, ad imporre la propria visione di gioco e ad uscire con un positivo pareggio che quasi sta stretto ai monegaschi, Certo, alcuni risponderanno che alla squadra di Blanc mancavano Ibrahimovic, Thiago Silva, Lavezzi e Marquinhos, tuttavia nelle stesse file monegasche non erano presenti tre potenziali titolari come Abdennour, Toulalan e Berbatov, né quel Lacina Traoré, oggetto misterioso in Ligue 1, che si candida però al ruolo di prima punta una volta messi da parte i guai fisici.

Jardim ha sorpreso tutti schierando un tridente fatto di esterni di attacco e, nonostante le immancabili critiche dei cronisiti di Canal + che lo hanno accusato di timidezza (avrebbe forse dovuto giocare, in trasferta contro i campioni in carica, con il 2-3-5??), ha messo spesso in difficoltà l’insicura compagine parigina, graziata dalla traversa nel primo tempo e dal fattore-C sull’errore di Kurzawa nella ripresa (tralasciato dalla cronaca riportata sulla Gazzetta dello Sport). Senza dimenticare che sull’1-1, nell’ultimo minuto di recupero, Ferreira-Carrasco ha avuto sui piedi la palla del successo.

Il Monaco non vincerà né la Ligue 1, né la Champions League, ma se riuscisse ad esprimersi contro le piccole così come si esprime contro le big, potrebbe ancora dire la sua in un campionato che è giunto solamente a metà del girone di andata… La prova del nove non tarderà ad arrivare. Le sfide contro Evian e Bastia, intervallate dall’impegno europeo contro il Benfica, ci diranno se i biancorossi sono definitivamente guariti.



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