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Rivisti in TV: Qualcosa è cambiato

Da Leragazze

Rivisti in TV: Qualcosa è cambiatoA me piace molto andare al cinema. Peccato che, complice un Marito come il Mio, riesca ad andarci, se è tanto, 2 o 3 volte l’anno. Se escludiamo i film per bambini che vado a vedere con i miei Figli, spesso munita di occhialoni 3D.

Quindi leggo sempre con un pizzico di invidia i post di Laura sulle recensioni di nuove uscite. Anzi in verità faccio in modo di non leggerli per non avere anticipazioni di alcun genere, fino a quando non mi rendo conto che il film in questione è uscito dalle sale da un pezzo e quindi purtroppo posso leggere il post liberamente.

Questo lungo incipit per dirvi invece che inauguro oggi una nuova rubrica dedicata ai film da rivedere. Infatti noi quando siamo a casa il sabato sera (cioè troppo spesso!) abbiamo l’abitudine di spaparanzarci sul divano per vedere un film con i bambini.

Il problema è che il grande ormai a 14 anni e mezzo non è più propriamente un bambino. Quella di mezzo, quasi 12, nemmeno. Il piccolo ha quasi 7 anni e quindi dobbiamo trovare un compromesso che accontenti tutti.

Il Marito vuole un film con un bellissimo primo tempo (l’unico che riesce a vedere prima di andare in catalessi). Il piccolo vorrebbe vedere un film che almeno possa capire. Gli altri due si sono un po’ stufati di rivedere i cartoni animati per la decima volta (se va bene).

Quindi mi scervello tutte le settimane per trovare dei film che possano piacere a tutti e 5.

Sabato scorso abbiamo visto “Qualcosa è cambiato”, del 1997 diretto da  James L. Brooks con  Jack Nicholson e Helen Hunt, che per la loro interpretazione davvero magistrale hanno vinto entrambi il premio Oscar per il miglior attore e miglior attrice protagonista.

La storia la saprete: Nicholson è Melvin, uno scrittore che soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo: ha un pessimo carattere, ed è politicamente scorretto nel modo più assoluto. Odia i negri, gli ebrei e i gay.

Il film racconta il rapporto che Melvin instaura con Carol, la cameriera che lavora nel ristorante dove pranza ogni giorno e che è l’unica in grado di sopportarlo e tenergli testa (una superlativa Helen Hunt); con Simon, (Greg Kinnear, che ha avuto la nomination per migliore attore non protagonista), un pittore omosessuale, suo vicino di casa; e infine con Verdell, il suo cagnolino, di cui Melvin è costretto a prendersi cura quando Simon finisce in ospedale.

Senza nessuno sbrodolamento patetico la storia racconta come i legami tra i personaggi cambiano, e si assestino sulla base della loro comprensione reciproca. Come i caratteri dei protagonisti si ammorbidiscono grazie alla conoscenza l’uno dell’altro.

Come ha commentato il mio Figlio piccolo, Nicholson durante il film diventa “sempre più umano”!

E infatti è proprio così; i personaggi crescono, svelando anche i loro  aspetti più nascosti e rivelando caratteristiche in un primo tempo impensabili.

Inizialmente i ruoli di Melvin e Carol furono offerti a John Travolta e Holly Hunter; mentre il cagnolino Verdell è stato interpretato da 6 griffoncini diversi. Davvero bravi tutti e 6, solo a guardare la scena in cui il cane, cerca di imitare Melvin che, in preda alla sua ossessione, cammina per strada cercando di non toccare le estremità delle mattonelle della pavimentazione. Davvero da non perdere.

Un film per tutti nonostante in America fosse stato inizialmente vietato ai minori, con la successiva riduzione in appello al divieto ai soli minori di 13 anni.

Se dalle vostre parti esiste ancora una videoteca, ve ne consiglio caldamente il noleggio!



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