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C'è stato un tempo in cui mi era venuta voglia di correre, ero giovane, bella e scattante. Mi alzavo presto al mattino, mi infilavo le scarpette e scendevo a fare i miei 3km. Al rientro finivo direttamente sotto la doccia e la giornata poteva cominciare. Treno, liceo, amici e tutte quelle cose che fanno le ragazzine. Se c'è una cosa che ricordo bene di quel periodo è che era tutto normale. Nessuna fatica, nessun peso, nessuno sforzo, tutto naturale, come bere un bicchiere d'acqua.Poi sono arrivati i grandi cambiamenti e mi sono scordata che andavo a correre, che mi piaceva correre e perché lo facevo.
Poi l'anno scorso al Social Family Day di Mammacheblog le #runningformommies hanno vinto un premio per la loro iniziativa, la loro tenacia, la loro costanza. Hanno anche corso sotto la pioggia battente e io ricordo che le guadavo, e lo giuro, provavo pietà. Ma chi glielo fa fare? pensavo.
Quando penso alle #runningformommie mi viene sempre in mente quella parte del film What Women Want. Quella in cui devono creare uno spot per la Nike. Un finto spot, che però non riesco a dimenticare. Non tanto le parole, quanto la sensazione di veridicità che mi trasmette.L'ho rivisto dopo molto tempo è mi è partita la molla, perché è esattamente così.
Ho ricominciato a correre e mi sono ricordata perché lo facevo, perché per me correre è esattamente come dice Helen Hunt nel film.Correre mi distrae, mi libera dai doveri, niente fretta, niente stress, solo io e la strada. I miei passi, il mio respiro, ci sono solo io e tutto il mondo è fuori.

Il bello dell'uscire a correre la mattina presto. @rockeninnananne
è stata dura riprendere, dover constatare di non farcela, di essere fuori allenamento, di non avere fiato.è stato bello, anzi bellissimo, decidere di non mollare. Raggiungere il traguardo, ogni volta più lontano, decidere di provare a non mollare, migliorare e scoprire che ce la si può fare, anche quando il cuore pare volerti schizzare fuori dal patto, anche quando il respiro ti manca.C'è un momento in cui si comincia a parlare con la strada, che non è più un nemico da abbattere ma una compagna costante, un momento in cui ti dici un altro po', un altro po', e nel momento stesso pensi, non ce la faccio, mi fermo prima, ma la strada continua e allora la segui e come per magia ci arrivi. Break your comfort zone.Credo non ci sia nulla di più bello nello scoprire di poter abbattere i propri limiti, ogni volta di più.
Perché correre non è solo questione di allenamento ma anche una questione di testa, un continuo allenarsi a non mollare mai. Perché a prescindere dal risultato, l'importante è sapere di avercela messa tutta. Sempre.
Al signore che sabato mentre correvo, pioveva, mi ha accostato con la macchina, chiedendomi: perché corri? Ho risposto: "perché mi voglio bene!"