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Rivoluzione civile anche nell’ecologia: il programma

Creato il 26 gennaio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Vista da Corniglia, Cinque Terre (Italia)

Vista da Corniglia, Cinque Terre

L’articolo seguente appare sul sito www.rivoluzionecivile.it e spiega il programma di Rivoluzione Civile per le politiche ambientali, che in Italia sono state sconvolte e insultate da scelte, pratiche e giustificazioni ideologiche a dir poco criminose. Una follia che l’Italia pagherà purtroppo molto cara, viste le catastrofi determinate sempre più spesso dal dissesto idrogeologico e dalla distruzione del territorio. Ora non si può che cercare di invertire la tendenza. Un ruolo fondamentale l’hanno i comitati di cittadini e la loro iniziativa e attenzione sui singoli progetti delle amministrazioni locali. I comitati locali, formati anche da pochissime persone purché preparate e qualificate, in rete con professionisti del settore, possono avere una forza straordinaria, intervendo ad esempio in conferenze di servizi, facendo controproposte. Se Roma può essere molto lontana, i residenti non sono meno forti.

 

Una difesa dell’ambiente attenta e oculata, per il benessere degli italiani, è fra i principali punti del programma di Rivoluzione Civile. “Le politiche ambientali del nostro Paese – ha spiegato il presidente delle federazione dei Verdi, Angelo Bonelli – sono state devastate prima dal governo Berlusconi e poi da quello Monti, che non ha esitato a introdurre le trivellazioni facili e la libertà di cementificare nelle aree vincolate. Ricostruire l’Italia significa ripartire da una conversione ecologica dell’economia, affrontando  tutte le emergenze ambientali e sanitarie come quella dell’Ilva di Taranto e tutte le situazioni in cui  l’inquinamento ha sottratto il territorio ai cittadini”.
Salvaguardare l’ambiente significa tenere a cuore il futuro dei giovani e la loro salute. Vigilare sulla  sicurezza alimentare, favorendo le produzioni biologiche contro quelle geneticamente modificate,  sarà una battaglia da promuovere, affinché si sostengano ancor di più i percorsi di educazione nelle  scuole.
Vivere in un territorio sicuro è diritto di tutti i cittadini. Rivoluzione Civile si impegna a combattere le  ecomafie, che gestiscono il traffico e il riversamento dei rifiuti tossici nelle discariche abusive.
Difendere il territorio vuol dire portare avanti delle politiche selettive sui nuovi piani urbanistici, che  tengano conto delle criticità storico-artistiche e morfologiche delle città. Bisogna inoltre incentivare il  monitoraggio sulle coste a rischio erosione e sulle aree montagnose e collinari a forte impatto  idrogeologico. Non è pensabile che numerosi Comuni d’Italia attivino l’allarme rosso ogni volta che  sono previste forti piogge. I recenti casi delle frane in Sicilia o delle alluvioni in Maremma e nelle  Cinque terre non devono più accadere.
Rivoluzione Civile sarà inoltre garante del risultato referendario sul nucleare e sull’acqua pubblica,  frutto dell’impegno e della mobilitazione di migliaia di italiani. Dell’ambiente fanno anche parte i  nostri amici animali che vanno protetti da inutili sofferenze e torture, come ci ha insegnato la lunga  battaglia su green hill.
La difesa dell’ambiente può essere, come indicano illustri economisti, un volano per l’occupazione  con progetti di economia verde, di bonifiche nei siti industriali dismessi e di nuovi investimenti  sulle energie rinnovabili. Al posto delle grandi opere (Tav o ponte sullo stretto di Messina), inutili e  dannose, punteremo su migliaia di interventi per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua e delle aree  a rischio di dissesto idrogeologico. La Rivoluzione Civile è anche una Rivoluzione ecologica.


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