Antonio Brigante, responsabile regionale de La Rete 2018, che sostiene Rivoluzione Civile, affermando che “la degenerazione politica porta al degrado dei diritti”, auspica, con il massimo del coinvolgimento politico e sindacale, una gestione della problematica apertasi sullo stabilimento Fiat di Melfi per quanto riguarda la cassa integrazione e chiede che la Regione Basilicata, rappresentata dal Presidente De Filippo, candidato anche al Parlamento, uscendo da ambiguità e sottomissione alle logiche di Marchionne, pretenda reali garanzie sul futuro dello stabilimento.
PD e SEL, alleati in questa tornata elettorale, non possono rappresentare vecchie logiche di partito o di coalizione di lotta e di governo, i cittadini, i lavoratori della Fiat, si sono emancipati e non portano l’anello al naso.
Il PD ha già deciso che dopo il voto governerà con Monti e SEL, con i suoi candidati, non sta facendo altro che garantirsi qualche posto in parlamento, rinunciando alla costruzione di un progetto politico che Rivoluzione Civile, con il suo programma, alternativo al montismo e al berlusconismo, ha messo in campo, superando e rinunciando al semplice cartello elettorale rappresentato ieri dall’Arcobaleno e oggi da Italia Bene Comune costituita dal Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, Partito Socialista Italiano e Centro Democratico
La Rete 2018 sostenendo Rivoluzione Civile, sostiene il candidato Antonio Di Luca, uno degli operai Fiom reintegrati alla Fiat di Pomigliano d’Arco per sentenza, che è diventato simbolo della cancellazione del lavoro e dei diritti, preoccupato sulle condizione e i rapporti tra datore di lavoro e lavoratori non solo nella casa madre, nella multinazionale, ma anche e innanzitutto nelle piccole aziende che lavorano nell’indotto Fiat.