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Rizzoli/Lizard di Maggio: “Cronache Birmane” di Guy Delisle e “La seconda volta che ho visto Roma” di Marco Corona

Creato il 22 maggio 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Comunicato Stampa

CRONACHE BIRMANE ()
piatto_birmaneFB_114627Come Cronache di Gerusalemme e Pyongyang: CRONACHE BIRMANE è un brillante reportage a fumetti per uno sguardo non  convenzionale sui punti caldi della scena internazionale.

Il Myanmar visitato da Guy Delisle – assieme alla compagna Nadège, in missione per Medici senza Frontiere, e a Louis, il figlio di pochi mesi – è un Paese vessato dalle costrizioni di una dittatura militare sostenuta da potenti gruppi industriali, in cui ha vissuto per anni agli arresti la leader del movimento non-violento Aung San Suu Kyi; una nazione cresciuta per anni nella nebbia della censura mediatica, abituata a convivere con le piaghe profonde della povertà e di un sistema sanitario incapace di gestire l’emergenza di mali dilaganti come la malaria e l’HIV; ma anche una terra abitata da un popolo aperto e generoso, descritto in tutto il suo inarrestabile coraggio dall’autore di Cronache di Gerusalemme e Pyongyang.

 “L’unica vera prigione è la paura, e l’unica vera libertà è la libertà dalla paura.” Aung San Suu Kyi

Qui il Link alla recensione de “Lo Spazio Bianco”: www.lospaziobianco.it/13521-cronache-birmane
IN LIBRERIA DAL 22 MAGGIO


LA SECONDA VOLTA CHE HO VISTO ROMA (Marco Corona)
Un viaggio onirico in un paese addormentato da vent’anni di regime che sogna di una gloria irrimediabilmente tramontata; un volo d’uccello su una nazione che, orfana della propria memoria, trova nelle tavole di Marco Corona un ritratto indimenticabile.

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La capitale raccontata da Marco Corona è quella paralizzata dalla neve dello scorso inverno e quella che si scioglie nell’arsura delle torride estati del nuovo secolo; è la città occupata dai tedeschi nel 1943 e quella scossa dai fatti di via Gradoli; è la Roma dei centri sociali autogestiti e ancora, allo stesso tempo, la madre dell’Impero devastata dalle fiamme nel 64 dopo Cristo. È un organismo vivente, mostro e regina; lo specchio in cui un Paese sempre uguale proietta di epoca in epoca il proprio impietoso riflesso. Così nelle coloratissime tavole di Corona la patria di antichi e nuovi stornellatori – in un presente dai contorni onirici, eppure terribilmente reale – è schiacciata dal giogo dell’ennesimo imperatore, Ferocius, che ne percorre le strade in auto blu per poi essere aggredito dalla folla con una statuetta del Colosseo; e la realtà sognata si sovrappone in modo pericoloso a quella vissuta, in un racconto assieme dolce e spietato che narra come mai prima d’ora tutto il disagio e tutta la passione che l’amore per il proprio Paese possono scatenare.

IN LIBRERIA DAL 29 MAGGIO

www.rizzoli-lizard.com

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