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RNA editing a go-go: un’altra bufala di Science?

Creato il 24 maggio 2011 da Emmecola

Pochi giorni fa su Science è stato pubblicato un articolo che, se fosse confermato da studi più approfonditi, cambierebbe drasticamente ciò che sappiamo sul flusso di informazione che avviene all’interno delle nostre cellule. Il dogma centrale della biologia ci dice che l’informazione contenuta nel DNA viene trasferita all’RNA messaggero e da questo alle proteine. Si dava per scontato che tale informazione rimanesse il più possibile intatta in questi passaggi, eccezion fatta per gli errori commessi dai nostri enzimi. Un gruppo di ricerca delle Università della Pennsylvania e del North Carolina avrebbe invece scoperto che nel primo passaggio, quello che va dal DNA all’RNA, avvengono modifiche ben più frequenti di quanto si pensasse in precedenza.

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Analizzando le molecole di RNA e il DNA di 27 individui, i ricercatori hanno scoperto 10mila punti del genoma dove la sequenza trascritta nell’RNA non corrispondeva perfettamente a quanto codificato nel DNA. Secondo gli autori si tratterebbe di eventi di RNA editing, cioè un meccanismo secondo cui la sequenza dell’RNA messaggero viene alterata, ad esempio sostituendo una citosina (C) con un uracile (U). Nel lavoro si legge che in questi punti particolari, chiamati RDD (RNA-DNA Differences), l’80% dei trascritti era una copia perfetta della sequenza genomica, ma il restante 20% era discordante. In base ai dati, qualsiasi base azotata può “trasformarsi” in qualsiasi altra base, un risultato sorprendente dal momento che fino ad ora si credeva che con l’RNA editing si potessero ottenere solo alcune sostituzioni (C -> U, A -> I). A quanto pare, gli RDD non sono errori casuali, perché ognuno di essi si riscontra in almeno due indivui, e l’80% è presente nella metà dei campioni. Ma è possibile che un fenomeno talmente diffuso sia sempre passato inosservato?

Facciamola breve: secondo alcuni esperti, questi risultati non sarebbero affidabili. Joe Pickrell scrive su Genomes Unzipped che i trascritti discordanti potrebbero non provenire dalla stessa regione di DNA, bensì da due posizioni diverse caratterizzate da una lettera di differenza. Le sequenze a disposizione dei ricercatori erano lunghe poche decine di basi, e con sequenze così corte è statisticamente probabile trovare delle corrispondenze in più punti del genoma. Se queste regioni genomiche fossero trascritte, potrebbero spiegare perché gli autori hanno trovato due copie leggermente diverse dello stesso RNA. Per maggiori dettagli vi consiglio di leggere direttamente il post di Joe Pickrell, dove la sua tesi viene discussa approfonditamente e supportata anche da esempi pratici.

Non c’è che dire: Science sta perdendo colpi. Prima l’articolo sui geni dei centenari, poi quello sui batteri mangia-arsenico, ora l’RNA editing. Sembra quasi che questa rivista cerchi a tutti i costi la scoperta sensazionale, senza fare i dovuti controlli e le necessarie revisioni sulle pubblicazioni prima di dare l’OK definitivo. D’accordo, editor e referee dovrebbero farle sempre queste cose, ma ancora più attenzione è necessaria quando si parla di cose grosse, quando si legge di DNA a base di arsenico o quando si vuole prendere a picconate un dogma della biologia. Non che i dogmi debbano restare tali per sempre, ma per confutarli servono prove molto solide, prove che in questo caso non c’erano.

Altri link:


Li, M., Wang, I., Li, Y., Bruzel, A., Richards, A., Toung, J., & Cheung, V. (2011). Widespread RNA and DNA Sequence Differences in the Human Transcriptome Science DOI: 10.1126/science.1207018



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