Vi abbiamo lasciati la settimana scorsa con le vittorie esterne del Real sulla Roma e del Wolfsburg sui belgi del Gent.
Martedì 23 febbraio segna decisamente la giornata più interessante di questi ottavi di finale: Arsenal-Barcelona e Juventus-Bayern Monaco.
ARSENAL - BARCELONA
La sfida tra i londinesi e i campioni d’Europa in carica si prospetta un concentrato di bel gioco e talento. Da una parte la squadra più forte del mondo, senza ombra di dubbio; dall’altra un club che ha fatto dell’estetica il proprio marchio di fabbrica.
L’Arsenal è una squadra totalmente imprevedibile. Come al solito è una squadra farcita di talento e gioventù, due elementi che, più che premiarli, spesso hanno condannato gli uomini di Wenger. Per la prima volta da anni, la squadra sembra pronta a portare a casa un trofeo, addirittura la Premier League (manca dal 2004). La rosa è praticamente la stessa dell’anno scorso, con Cech, ex Chelsea, che tra i pali ha garantito nuove sicurezze, impensabili soltanto qualche mese fa dalle parti dell’Emirates.
Qualcosa mi dice che la partita sarà più aperta, almeno all’andata, di quanto il pronostico possa indicare. La supremazia barcelonista è evidente; stanno tutti bene, i tre là davanti sono in forma, pare non ci siano egoismi – il vero pericolo per una formazione che schiera tre bocche da fuoco come Messi, Suarez e Neymar – e anche Neymar, probabilmente il più sacrificato tra i tre, non ha ancora compiuto quel passo mentale che lo porterà in un futuro lontano da Messi alla ricerca della gloria individuale.
Luis Enrique fa giocare la squadra su meccanismi consolidati, ancora più dell’anno scorso: il solito rinforzo della cantera costituisce una variabile in più per l'allenatore, così come i nuovi acquisti – il terzino Aleix Vidal e il mastino di fantasia Arda Turan – introdotti in rosa nel mercato di gennaio.
Nonostante la sproporzione evidente, l’Arsenal può dire la sua. Dovrà avere il coraggio di giocare una partita all’italiana, maschia e di difesa, e sperare che i suoi uomini migliori, Özil su tutti, siano nel mood giusto: il tedesco, se in giornata, può creare grattacapi a qualunque retroguardia.
Pronostico secco: passerà il Barcelona, ma con molti meno spargimenti di sangue, ve l’assicuro.
JUVENTUS - BAYERN MONACO
E poi c’è Juventus-Bayern Monaco, da molti definita una semifinale anticipata. Gli juventini pagano a caro prezzo la disattenzione di Siviglia, dove un pareggio sarebbe stato sufficiente per concludere il proprio girone al primo posto, e invece il gol di Llorente li ha relegati alle penitenze dei secondi classificati. Contrappasso: ecco il Guardiola’s team, forse però meno agguerrito del solito.
Favoriti i tedeschi? Non credo. La Juventus può anche uscire dal torneo, ma non è più debole dei bavaresi, sulla carta. In difesa non c’è storia: il Bayern, alle prese con gli infortuni, probabilmente schiereranno Vidal tra i centrali difensivi; la Juve, Chiellini a parte, si schiera al gran completo. Che l’assenza del toscano spinga Allegri alla difesa a quattro è un altro discorso.
A centrocampo si gioca punto a punto. Pogba, Marchisio, Khedira e Cuadrado non devono temere il confronto, e non poi così importante che il francese giochi fuori ruolo e con una particolare attenzione difensiva.
L’attacco bavarese fa paura, ma attenzione a non farsi ingannare dagli schemi di Guardiola e dalla non competitività del campionato tedesco. Guardiola impone ai suoi uomini un gioco molto offensivo e la prolificità di Lewandoski, Douglas Costa, Müller e Coman non può che beneficiarne.
Sarà essenzialmente propensione a comandare il gioco (Bayern) vs. quadraticità e compattezza (Juventus). Se vedremo una bella partita sarà perché qualcosa, nella strategia dei bianconeri, non ha funzionato. Mi aspetto una Juventus molto simile a quella che ha affrontato un paio di settimane fa il Napoli: nessuna paura, molto rispetto e immensa coscienza della propria forza. Come a dire: “noi stiamo attenti, ma voi non ci sottovalutate”.
Può essere decisivo Pogba: pur attuando un gioco di rimessa, la Juventus deve essere nella condizione di far primeggiare i suoi uomini più rappresentativi e Pogba, ancora più di Dybala, può costituire la grande differenza con i bavaresi. Tanta corsa, Paul.
Pronostico secco: tre mesi fa avrei data per certa la vittoria del Bayern; fino a un paio di settimane fa la Juventus mi sembrava nettamente in vantaggio. Ora è la sfida più equilibrata di questi ottavi.
PSV EINDHOVEN - ATLETICO MADRID e DINAMO KIEV - MANCHESTER CITY
L’Atletico incontra una formazione che si sta giocando in un testa a testa il titolo casalingo contro l’Ajax e che nel 2016 è reduce da otto vittorie consecutive in campionato (in coppa è stata eliminata ai primi di febbraio). Cocu, ex Barcelona, schiera i suoi uomini scegliendo tra 4-3-3 e 4-2-3-1: modalità offensive, nel solco della tradizione calcistica olandese.
Tuttavia, l’Atletico non sembra dover temere il confronto. Guardavo gli uomini di Simeone qualche settimana fa, nella sconfitta contro il Barcelona in campionato. La squadra, per un tempo, era riuscita a controllare gli uomini di Luis Enrique senza correre eccessivi pericoli; certo, l’Atletico ha concluso la partita in nove e anche questo è un segno delle difficoltà di contenimento poste dai blaugrana. Gli olandesi, comunque, non presenteranno gli stessi ostacoli dei campioni d’Europa, e se i colchoneros non commettono sciocchezze, possono considerarsi già ai quarti di finale. Bisognerà tenerli d’occhio, perché rispetto agli altri anni giocano pure bene.
Il City, dopo due sorteggi a dir poco sfortunati, può ringraziare la buona sorte (e Llorente): la Dinamo Kiev non è il Barcelona – la squadra che li ha eliminati nelle ultime due edizioni della Champions League, sempre a livello di ottavi di finale – e nemmeno la talentuosa formazioni di quindici o vent’anni fa. Per gli ucraini vale lo stesso discorso fatto per lo Zenit: l’ultima partita disputata risale allo scorso 9 dicembre e questo non gioverà all’equilibrio della partita. Il City, a cui sta sfuggendo una Premier League incredibile, deve puntare sulla Champions. Il sorteggio degli ottavi dice che quest’anno il cammino europeo è possibile.
Pronostico secco: impossibile creare suspance o fare pronostici a sorpresa, passeranno gli spagnoli e gli inglesi.
Maurizio Riguzzi
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