Il grande gigante di origine norvegese racconta, in questo romanzo, la sua guerra contro i nazisti in qualità di aviatore (in solitario, cioè senza addestramento né secondo) della RAF.
Questo è un divertente episodio che mi fa pensare ai tanti corsi e ricorsi della storia italiana.
Tratto da In solitario. Diario di volo.
Arnoldo Mondadori Scuola.
Di Roald Dahl.
Nel secondo giorno di navigazione nel Mar Rosso, la Mantola passò rasente a una nave italiana che, come noi, stava andando verso sud. Era a non più di duecento metri e aveva i ponti affollati di donne! Ce ne sarano state almeno duemila su tutta la nave e nemmeno un uomo in vista. Non credevo ai miei occhi.
- Cos'è? - Chiesi a un ufficiale della nostra nave, affacciato accanto a me alla balaustra. - Perché tutte quelle ragazze? -
- Sono per i soldati italiani.
- Che soldati italiani?
- Quelli in Abissinia - mi spiegò. - Mussolini sta cercando di conquistare l'Abissinia e ha mandato laggiù centomila uomini. Adesso spediscono le ragazze per tenere allegri i militari.
- Ma lei mi prende in giro.
- Caricano navi intere - replicò l'ufficiale. - Una ragazza per ogni soldato, due per ogni colonnello e tre per i generali.
- Sia serio - dissi.
- Sono davvero per i soldati - confermò - E' una guerra così schifosa e assurda e tutti i soldati la detestano e sono stufi di massacrare quei disgraziati abissini. Così Mussolini manda migliaia di ragazze per sollevar loro il morale.
Sventolai il braccio alle ragazze sulla nave e circa duemila mi risposero sventolando il braccio. Sembravano molto allegre. Mi chiesi quanto sarebbe durata l'allegria.