
Rob Harley (mia foto)
“Abbiamo sempre giocato gare divertenti contro Bath, perchè abbiamo anche un sistema di gioco simile, entrambe vogliamo attaccare sfruttando la profondità e cercando di non concedere il possesso all’avversario. È un tipo di gioco stancante, perchè molto raramente le due squadre ricorrono al piede per cercare il territorio ma si affidano ai ‘polmoni’ dei ball carrier e, alla lunga, se non riesci a gestirti rischi di andare in difficoltà. È richiesto un grande sforzo agli avanti, perchè si trovano quasi sempre fuori posizione, dovendo difendere attacchi multi-fase in tutte le zone del campo. Devi correre molto, ma hai anche più occasioni di trovare spazi per le avanzate. Noi e Bath cerchiamo di giocare un rugby veloce e aperto; durante la settimana il nostro focus è sempre attento sull’essere capaci di giocare in velocità, alla massima velocità possibile. Quando, in partita, riusciamo ad infilarci negli spazi lasciati dalle difese avversarie, tendiamo sempre a ad infilarci, usando molto gli off-load e il sostegno dei compagni. I risultati ci stanno dando ragione, il nostro stile di gioco è adatto al nostro gruppo“.
Rob Harley, flanker dei Glasgow Warriors classe 1990, entrato da poco nel ristretto gruppo dei Centurions, è sicuro che i Glaswegians hanno tutte le carte in regola per giocare alla pari con Bath, che farà visita sabato pomeriggio allo Scotstoun Stadium nel primo turno della nuova Champions Cup.
Leroy Houston, terza linea di Bath, è stato squalificato per tre settimane dal comitato disciplinare della RFU dopo lo spear-tackle ai danni del mediano di mischia degli Wasps, Simpson, nella gara di Aviva Premiership di domenica scorsa all’Adams Park. Houston salterà le due gare di Coppa, contro i Warriors e contro Toulouse una settimana più tardi. L’ultima volta che i Termali hanno fatto visita ai Warriors, il 13 novembre 2011, una meta di Richie Gray – adesso a Castres – ha deciso una gara combattutissima che sembrava però, ad una manciata di secondi dalla sirena, ormai indirizzata.
“Ero titolare al Firhill quel giorno. Mi ricordo bene com’è finita, e gli ultimi istanti di gioco, perchè ero esattamente dietro a Richie Gray quando h marcato la meta della vittoria. Non avesse marcato lui, sarebbe toccato a me; dopo che Duncan Weir ha tentato il drop, che è stato bloccato da un avversario, si è scatenato il caos attorno all’ovale in ricaduta. Nick Abendanon, il loro estremo, era nella posizione migliore per ricevere la palla, ma cadendo ha preso un rimbalzo strano ed è finita proprio davanti a Richie. Quella meta ci ha fatto vincere la gara, ma un finale incredibile davvero! Ho marcato una meta contro Bath, ma al Rec, nella gara di ritorno, ma quella volta abbiamo perso. Il merito, comunque, va dato a Stuart Hogg, che è partito con l’ovale in mano e ha superato un paio di avversari, prima di servirmi con un offload a meno di dieci metri dalla linea e con la strada spianata“
“In Europa le gare casalinghe assumono un significato particolare, è innegabile, e giocare la prima gara stagionale allo Scotstoun potrebbe davvero fare la differenza per la nostra stagione in Champions Cup. Nathan Bombrys – il direttore generale dei Warriors – è venuto negli spogliatoi a dirci che (a ieri) c’erano ancora poco meno di un settecento tagliandi disponibili (ma su Twitter si parlava di un centinaio) quindi giocheremo di fronte ad un grande pubblico. Sono cose che fanno piacere, è quell’aiuto in più che ti serve in questo tipo di gare, come la semifinale di Pro12 contro Munster dello scorso anno. In questa stagione vogliamo fare bene anche in Europa, perché finora non siamo mai riusciti ad andare oltre la fase a gironi e questo è uno degli obiettivi che ci siamo posti. Credo che abbiamo un po’ di pressione sulle nostre spalle in vista di questa gara, ma sapremo gestirla al meglio“.
(in collaborazione con Gareth Llewellyn The Sport Review)




