Magazine Diario personale

Roba da capras!!!

Da Spiaggepiubelle

Ebbene sì, la storia con il padrone di casa continua e diventa sempre più accesa e ricca di particolari che sorprenderebbero anche chi ha lunga esperienza negli istituti di igiene mentale.
Il ‘signor’ Cabras, detto ‘il capras’ (cabras di nome e di fatto – e mi scuso con le capre per l’offesa – ) è il sedicente elettricista di cui vi ho raccontato nell’articolo precedente.
Un uccello strano, una macchietta. Il passare degli anni non deve avergli fatto entrare alcun sale in zucca: 79 anni di non saggezza, di non intelligenza, di non onestà e potrei continuare ancora per un pezzo. Visto che sto parlando di una specie di Arpagone di Molière, dove, però, il personaggio inventato ha molta più delicatezza d’animo ed integrità di quello vero.
La premessa era per me necessaria, passatemi lo sfogo.
Ora vi dico.
Dove siamo rimasti? Ah già, al condizionatore..
Ok, dopo ore ed ore di lavoro il capras ha capito che non c’era nulla da fare. Impianto, macchina esterna e split interno erano talmente vecchi e messi male da far corto circuito appena partita l’accensione, fino al punto da essere riconosciuti addirittura anche da lui come ormai inutilizzabili. Quindi ha provveduto alla sostituzione di tutto il ciarpame con un condizionatore simil-usato ma almeno funzionante. E a rifare totalmente l’impianto elettrico con l’aiuto di (finalmente) uno del mestiere.
Ma nemmeno in quell’occasione si è presentato con il contratto.
E va bene.
Non è andata più bene quando è ricomparso ancora il 28 giugno, ancora senza ombra di intenzione di farci il contratto, e per giunta pretendendo il pagamento anticipato del mese di luglio. Mentre avevamo inizialmente pattuito il pagamento a fine mese, non quello anticipato. E si è immancabilmente rifiutato di firmare ricevuta per il denaro che ancora una volta stava per prendere dalle nostre mani in contanti.
I nostri soldi.
In un buco nero.
Beh, io non so chi gli avrebbe consegnato altro denaro così sull’unghia senza batter ciglio. Senza neppure uno straccio di documento giustificativo.
Voi che dite?
E qui noi abbiamo detto: no ricevut, no sold.
Punto.
Che se li venga a prendere a fine mese.
Non vi so nemmeno descrivere le urla da babbuino che ha fatto il capras!!! Un lavoro….. Accidenti stava per farsi venire un infarto secondo me! Peccato….. questa volta non ce l’ha fatta.
Ma ci ha persino detto nel suo delirio che siamo dei disonesti (noi????)

E che ci vuole immediatamente fuori di casa sua (che in realtà è nostra visto che abbiamo pagato l’affitto).

E, per dar forza alla sua richiesta, dal 2 luglio ci ha chiuso l’acqua.
Sì avete capito.
CI HA TOLTO L’ACQUA.
Perchè ovviamente, oltre al nostro salvavita, anche il rubinetto centrale dell’acqua dell’appartamento in cui ci troviamo è in casa sua.
Ok.
Avete fotografato la situazione, giusto? Tutto chiaro?
Piuttosto sconvolti ci siamo rivolti ai vicini, tutti affittuari più o meno in nero e ‘parenti più o meno alla lontana’ del capras. Imbeccati da lui dal giorno prima, chissà perchè, negavano di avere l’acqua. Bugiardi, disonesti.. Solo una di loro ci ha messo a disposizione il suo rubinetto. Che Dio la benedica!
E poi dicono che l’omertà c’è in Sicilia!! Accidenti, qui ne abbiamo fatto il pieno. Sorvolo sui particolari ma ci sono rimasta malissimo.
La Sardegna questa volta con noi non fa una gran bella figura.
Ora, nel momento in cui ci siamo definitivamente resi conto che nel palazzo l’acqua mancava solo da noi, è stato chiaro che la mossa era un barbaro tentativo di cacciarci via.
’ Abuso nell’esercizio delle proprie ragioni’ lo hanno chiamato i carabinieri. Anche se io non ho ancora ben capito esattamente di quali accidenti di ragioni stessero parlando.
Ad ogni modo, abbiamo raccolto un po’ d’acqua per le necessità più impellenti e siamo andati avanti per mezza giornata così. Chiamando come al solito invano il cellulare del capras della moglie e il fisso di casa alla rinfusa. Vigliacchi.
E la mattina stessa della simpatica scoperta ci siamo precipitati dai carabinieri pensando che potessero fare qualcosa per aiutarci essendo noi cittadini in grave difficoltà. Ma niente, non avendo il contratto di affitto, non risultiamo inquilini e non possiamo denunciarlo a quel titolo per costringerlo a ridarci l’acqua. Siamo in Sardegna, anzi, siamo in Italia.
Ma, sapete (d’estate soprattutto) l’acqua è super necessaria.
Per esempio per tirare lo scarico in bagno.
Ci avete mai pensato?
Quant’acqua ci vuole ogni volta?
Ve lo dico io, circa otto litri, cioè 4 bottiglie di plastica da 2 litri, avete presente?
Vabbè…
Con l’aggravante che in questi giorni sono venuti a trovarci i miei genitori. E sono qui da noi a subire anche loro questo abuso. Senza parole.
Ed allora ci stiamo facendo forza a vicenda per riderci sopra per quanto possibile. E per imparare ancora una volta un’importante lezione.
Siamo abituati a dare sempre tutto per scontato.
Soprattutto un bene primario necessario come l’acqua che abbiamo in casa.
Ed invece no, ci sono popolazioni nel mondo che non hanno nemmeno idea di cosa sia un rubinetto di acqua corrente ed uno sciacquone in bagno.
Ho visto con i miei occhi. A Zanzibar. E, credetemi, il sorriso che mi è stato regalato quella volta me lo ricordo ancora (se volete leggete qui, al punto 2  http://spiaggepiubelle.wordpress.com/2012/02/03/impression/)
E fino a qualche decennio fa anche da noi non conoscevano simili lussi, si andava tutte a fare il bucato e a prendere l’acqua alla fontana del paese. Proprio come stiamo facendo noi in questi giorni!

fontana20140705_114420

In più, abbiamo fatto un’esperienza divertentissima, mistica direi: la doccia sul terrazzo.
Sì, funziona a coppie più o meno in questo modo.
Si mette a scaldare l’acqua al sole per tutta la mattina (abbiamo scoperto che in questo modo nelle bottiglie può raggiunge temperature sin troppo elevate).

bottiglie20140705_121509

Poi, uno dei due, in piedi su di una sedia, fa scorrere una bottiglia d’acqua calda dopo l’altra sull’altro partecipante, mentre questo insapona, lava, sciacqua, centrifuga e cotona. Ah ah, perdonate, mi è venuto in mente il cartone animato in cui Gatto Silvestro viene messo in lavatrice dalla bimbetta che gli fa fare tutti i programmi in sequenza ed esce dall’oblò una palla soffice di pelo con gli occhi..
Credetemi, è un godimento esagerato.
Così all’aria aperta. Al sole.
Dopo due giorni di lavaggi furtivi in strane bacinelle per l’obbligo di recupero dell’acqua sporca.
AAAHHHHH che meraviglia!
Penso che lo rifaremo tutti, anche se e quando per sventura ce la ridaranno l’acqua!

Greta



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