Cari visitatori della Tana,
oggi vi propongo un nuovo appuntamento con la rubrica Roba da lettori, dedicata come sapete ad argomenti che riguardano da vicino la vita di noi lettrici e lettori.L'argomento di oggi è un po' complicato da trattare, ma spero comunque che le mie riflessioni in materia di fenomeni editoriali possano interessarvi.Di fenomeni editoriali negli ultimi anni ne abbiamo visti tantissimi in giro, complice il mondo di internet oltre che quello dei soliti canali pubblicitari.Essendo un'appassionata lettrice trascorro molto tempo dentro le librerie ed in giro per il web alla ricerca delle novità editoriali più interessanti ed ancora di più lo faccio da quando ho aperto il blog. Questo mi ha permesso di osservare il mercato dei libri in Italia, anche se soltanto dalla prospettiva di lettrice e di rendermi conto di come funzionano i fenomeni editoriali.
Grazie a tutti i canali tramite i quali oggi è possible diffondere informazioni e pubblicità veniamo a conoscenza di molti libri e in questo modo basta pochissimo per rendere un libro un vero e proprio fenomeno editoriale.Ma un fenomeno editoriale è sempre un buon libro?Data la mia esperienza, la risposta a questa domanda è no, un fenomeno editoriale non è sempre un buon libro. Anzi, data la mia esperienza in passato ormai ho la tendenza a diffidare da fenomeni editoriali vari, perché finivo sempre per crearmi molte aspettative che in molti casi sono state deluse.
Nella mia vita da lettrice mi sono scontrata sia con ottimi che con pessimi fenomeni editoriali, di alcuni mi sono innamorata, altri invece non mi sono piaciuti affatto.Per me il fenomeno editoriale buono per eccellenza è stata la saga di Harry Potter, che come sapete ha venduto milioni di copie e ancora oggi a diciotto anni dalla prima edizione inglese continua ad appassionare lettori in tutto il mondo. E' una serie che ha segnato la vita di molti lettori e che ha avvicinato molti bambini alla lettura, oltre ad essere una serie bellissima e scritta meravigliosamente bene.
Oltre ad Harry Potter potrei citare anche altre saghe e trilogie che sono un fenomeno editoriale buono, ma per ogni fenomeno editoriale buono ce ne sono almeno due cattivi.Un esempio di fenomeno editoriale terribile è sicuramente quello della trilogia di Cinquanta Sfumature, fanfiction piuttosto scadente che una volta pubblicata ha fatto guadagnare all'autrice e agli editori di tutto il mondo milioni di dollari.Adesso viene spontaneo chiedersi com'è che un romanzo scritto male possa vendere milioni di copie nel mondo. Ed ecco, a questo punto torniamo al discorso iniziale, quello del mercato e della pubblicità, che in qualche modo indirizzano le scelte di noi lettori verso un determinato genere o addirittura verso un libro specifico. Certo la curiosità è il motore principale dei nostri acquisti, ma quando le proposte in libreria sono ristrette alle pubblicazioni dei grandi editori che mirano a vendere il più possibile un determinato libro o una determinata serie, è inevitabile che in qualche modo noi lettori ne siamo condizionati.
Ma oltre a noi lettori che spediamo i nostri soldini anche dietro a questi successi editoriali, si genera una vera e propria reazione a catena anche nelle pubblicazioni grazie a questi fenomeni, con il risultato che nel corso del tempo abbiamo trovato le librerie invase da libri su scuole di magia, vampiri buoni e cattivi e nell'ultimo periodo da romanzi erotici conditi con manette e frustini vari, ma anche da contemporary YA strappalacrime su adolescenti malati di cancro.
E come criticare le case editrici? Loro fanno soltanto il loro lavoro, che è quello di vendere ciò che il pubblico vuole, quindi è nella logica del mercato che si contendano i diritti di libri appartenenti ad un genere che al momento vende molto.
Insomma, un fenomeno editoriale non sarà sempre un buon libro, ma sicuramente sarà una questione di mercato, che è mosso da molti fattori e che proprio per questo è destinato a cambiare, sempre alla ricerca di un nuovo libro che possa vendere milioni di copie e andare incontro ai gusti della maggioranza dei lettori.Il mercato dei libri in Italia è sicuramente vario e si è molto allargato da quando è esploso il fenomeno delle case editrici che pubblicano soltanto in formato digitale degli autori che si autopubblicano, ma come mercato editoriale vero e proprio è più chiuso e selettivo rispetto a quello americano, che utilizzo sempre come metro di paragone perché essendo iscritta a Goodreads sono sempre informata sulle uscite e sulla varietà di libri che sono pubblicati oltreoceano.
Personalmente credo che in mezzo al bombardamento che subiamo da pubblicità e quant'altro bisogna giocare d'astuzia e impegnarsi per trovare tra tutti i fenomeni editoriali quelli che meritano veramente considerazione perché sono dei bei libri, ma alla stessa maniera non bisogna lasciare la ricerca di piccoli tesori tra libri che sono poco pubblicizzati eppure meritano di essere conosciuti. Personalmente mi sento molto più soddisfatta quando scopro che un romanzo di cui non ho sentito parlare molto in giro è un bellissimo romanzo.
E voi che ne pensate dei fenomeni editoriali e soprattutto qual è il vostro rapporto con i libri molto commercializzati? Aspetto le vostre riflessioni su questo tema!