Robert Capa è lo pseudonimo di Endre Ernö Friedmann; il fotografo ungherese nacque a Budapest nel 1913 e fu uno dei “fotoreporter” di guerra più attivi della prima metà del Novecento.
La sua parabola fu davvero bruciante, e morì nel 1954, a neanche 41 anni, saltando su una mina antiuomo. Riuscì tuttavia a documentare numerosi conflitti: dalla guerra civile spagnola alla guerra sino-giapponese fino alla Seconda Guerra Mondiale.
A Torino, dal 15 marzo al 14 luglio di quest’anno si celebra Capa attraverso una ricca esposizione. La retrospettiva, organizzata e promossa dalla casa editrice d’arte Silvana Editoriale e da Magnum Photos, la celebre agenzia fotografica che Capa contribuì a fondare, è ospitata all’interno del Palazzo Reale.
Robert Capa può essere considerato, nella storia della fotografia, uno di quegli autori che più e meglio hanno compreso l’importanza della documentazione in action. Con tutto ciò che ne consegue; esemplari le polemiche attorno alla fotografia Il miliziano colpito a morte (Falling Soldier), sulla quale si svilupparono numerose teorie circa la “veridicità” o meno dello scatto stesso.
La mostra si organizza attraverso 97 fotografie in bianco e nero, organizzate in undici sezioni diverse; non mancano ritratti di personaggi famosi come Hemingway, Picasso, Ingrid Bergman, Henri Matisse, che dimostrano come Capa non sia stato solo un fotografo “di guerra”.
Biglietto intero 8 €, con audioguida inclusa. Orari di apertura: dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 18.30.
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