Ha cominciato a fotografare insegnanti contattandoli via internet, sessioni di yoga in carcere, yogini sulla spiaggia appostandosi in silenzio ad osservare, fino a che una volta famoso, sono stati i praticanti ad andarlo a cercare.
In ogni suo scatto infatti, si nota lo slancio emotivo di un praticante che cerca nell'asana, di raggiungere il suo massimo potenziale. Le sue foto sono di grande impatto come la ragazza che pratica in abito rosso davanti al cantiere di Ground Zero a New York.
L'ultimo suo lavoro appena concluso è un lungo tour in Africa al seguito dei volontari di Africa Yoga Project una organizzazione no-profit che insegna e dà lavoro a più di 70 insegnanti di yoga in Kenia e conduce fino a 300 corsi di yoga gratuiti per oltre 5.000 persone alla settimana in orfanotrofi, prigioni e in altri locali in tutto il paese.
"Quando ho sentito parlare del progetto,ho capito che il loro lavoro sarebbe stato il mio prossimo set", scrive sul suo sito. E così è stato, trovando spazio anche per la beneficenza
per continuare l'opera di progetti nel portare lo yoga per il continente africano: chi dona infatti 250 dollari alla causa riceve una una stampa edizione limitata del servizio. Il New York Times ha dedicato un articolo all'iniziativa con una bella galleria consultabile qui.