Dopo l’assegnazione del Premio Templeton 2011 a Martin Rees (cfr. Ultimissima 10/4/11), alcune voci di fondamentalisti si sono sollevate contro la legittimità della Fondazione Templeton di donare un premio agli scienziati che promuovono il dialogo fra “scienza e religione”. Alcuni hanno chiesto addirittura la chiusura.
Su The Guardian è comparso un articolo in cui due noti personaggi con visioni opposte hanno dialogato su questo tema. Il primo è il filosofo Sam Harris, uno dei quattro cavalieri dell’ateismo internazionale (oltre a Richard Dawkins, Christopher Hitchens e Daniel Dennet). Harris, per capirci, è uno che ritiene che la “scienza debba uccidere la religione”. E per questo, ma anche per molti motivi, è stato criticato da mezzo mondo scientifico, e non solo, per mancanza di metodo scientifico e promozione del fondamentalismo anti-religioso. Anche gli stessi atei lo ritengono un fanatico. E’ uno di quelli che è diventato militante dopo l’11 settembre 2001, attaccando infatti, oltre all’ovvio cristianesimo protestante americano, anche l’Islam. Il suo interlocutore è stato Robert Winston, medico, ricercatore e divulgatore scientifico, docente all’Imperial College, già presidente della British Association for the Advancement of Science, autore di oltre 300 lavori scientifici in riviste peer-reviewed e membro delle più importanti accademie scientifiche.
La discussione tocca più argomenti e vale la pena leggerla integralmente. Riportiamo solo qualche spunto: mentre Harris sostiene che il discorso religioso non ha validità, al contrario di quello scientifico, Winston, oltre a rispondere che «la scienza non è l’assoluto», si sorprende per la sua rabbia nel parlare e nello scrivere. Harris si giustifica dicendo di essere preoccupato dal fondamentalismo religioso e Winston replica: «libri come il tuo o quelli di Richard Dawkins fanno lo stesso, polarizzano i punti di vista. “L’illusione di Dio” (libro di Dawkins) ha suscitato reazioni molto aggressive da coloro che in precedenza non lo erano affatto. Il modo di scrivere dei non credenti è aggressivo o rabbioso verso le persone che non sono d’accordo con la vostra visione».
Harris riconosce quanto detto da Winston, ma replica tirando in ballo il cristiano Francis Collins, uno fra gli scienziati viventi più importanti degli ultimi anni, noto per aver sequenziato il genoma umano: «Questo è forse un problema crescente negli Stati Uniti, ma in linea di principio è un problema ovunque. Prendi uno come il genetista Francis Collins, che è uno dei più influenti scienziati negli Stati Uniti, il quale dice che “Dio onnipotente creò il cielo e la terra”, e sostiene che Dio abbia impiantato il libero arbitrio nel cervello dei primati come una sorta di aggiornamento del software, perché il libero arbitrio e la legge morale sono impossibili da immaginare come prodotti dell’evoluzione. Non ci sono buone ragioni scientifiche per pensare che abbia ragione». Winston risponde contestualizzando la frase di Collins, espressa non in sede scientifica: «Ma lui sta dando il suo personale giudizio sulla situazione. I tuoi scritti sono belli, divertenti, ma non credo che la denigrazione di uno scienziato serio come Collins ti possa fare un sacco di bene. Dobbiamo stare molto attenti a criticare gli altri scienziati, tranne quando la loro scienza è chiaramente in errore. Il suo ragionamento non è rilevante per il sequenziamento del genoma umano, cioè quello per cui lui è famoso, non si basa certo sulla fede in Gesù. Credo che debba essere ritenuto come un essere umano, oltre che scienziato».