Magazine Bambini
Sono anni che sbircio sul suo sito e mi dico vado. Ma poi non vado.
Così ieri lui è venuto da me, in una libreria qui da noi e mi sono detta o ora o mai più.
Com'è Denti? Un appassionato. Un uomo di passione viscerale per i libri e per i bambini. Un milanese che ama Milano, come solo quelli che vengono da fuori la amano, vero Stima....
Cosa ha detto? Mille cose, doveva parlare 40 minuti, ma dopo due ora eravamo ancora lì, appese alle sue labbra. Ha esordito dicendo che i bambini devono leggere perché devono imparare parole sempre nuove, perché occorre imparare le parole per imparare a pensare. Ha detto che i bambini non hanno le croste addosso, come noi, per questo sono magici.
Ha detto che anche le parole sono come delle formule magiche: se dici a un bambino che la sedia è stanca di fare la sedia, lui ti guarda stranito. Ma se dici a un bambino: "C'era una volta una sedia che era stanca di fare la sedia..." allora il suo sguardo diventa incuriosito, perché la storia diventa vera.
Ha detto che il suo amico Gianni Rodari era solito dire che il verbo leggere non contempla l'imperativo.
Che anche quando vanno alle medie bisogna leggere ai propri figli, perché per loro l'atto di leggere e il piacere della lettura non sono legati in modo così scontato.
Ha detto che occorre fin da piccoli abituarli alle nobili illustrazioni, proporne sempre di diverse, citando un'incantevole Cenerentola di Innocenti:
Ha sparato a zero sui classici, dicendo che i bambini hanno tempi diversi da quelli di un classico e che occorre quindi cercare tra le nuove uscite i nuovi classici. Ha detto che è inutile far studiare i Promessi Sposi al biennio delle superiori, perché i ragazzi non lo capiscono e non lo amano (oh, quanto è vero....) e poi ha chiosato: "e poi basta richiedere sempre il riassunto!!". Ha detto che l'Italia è l'unico paese in cui gli insegnanti pagano coi loro fondi la formazione, ed è l'unico paese in Europa in cui la Biblioteca Scolastica non è riconosciuta in modo istituzionale. Un famoso psicanalista infantile francese, ha detto, gli ha chiesto come facciamo noi italiani senza Biblioteche a scuola e lui ha risposto: "sopravviviamo". Poi il francese sarcastico gli ha chiesto: "I cessi li avete a scuola?". Lui dice di aver risposto di sì, ma di aver omesso che la carta igienica la portano i bambini. Questo è Roberto Denti.
Domani vi racconto dei libri che ci ha suggerito!
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