Di sicuro nessuno potrà dirgli di essere una persona che non esprime le sue idee anche se fuori dal coro. Rimane il forte dubbio di sapere se la sua opinione sarebbe stata la stessa se non fosse l'allenatore del Manchester City, ovvero di una fra le squadre più a rischio per le nuove regole introdotte dal Financial Fair Play UEFA (e, in parte, anche da quello della Premier League).
Questo il testo delle dichiarazioni, riprese dal quotidiano Daily Mail:
Se io sono un uomo ricco, voglio spendere tutti i miei soldi per la mia squadra. Non sono d'accordo con questo, in generale, ma è solo la mia opinione personale.
Se le regole sono queste, dobbiamo lavorare in questo modo. Non possiamo cambiare questo.
Abbiamo bisogno di acquistare buoni giocatori. Se si desidera acquistare buoni giocatori si devono spendere soldi. Ma se lavoriamo velocemente, possiamo trovare buoni giocatori senza spendere un sacco di soldi.
Non capisco le regole, ma si sceglierà un modo diverso. È chiaro che con questa regola è più difficile di 10 anni fa.Ma se si lavora bene, si possono trovare buoni giocatori, magari senza spendere 30 milioni di sterline su un giocatore.
Ma è anche vero che ogni volta che il Manchester City si muove per un giocatore, se il suo valore è 10 milioni di sterline, per il City chiedono 30 milioni di sterline.
Forse l'errore di fondo di Mancini è nel non essersi interrogato sulle responsabilità di quanto denuncia con la sua ultima frase: è colpa del "mercato", oppure è il risultato di una politica portata avanti senza dare peso al denaro perché … tanto c'era chi copriva i buchi?






