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Roberto Musso primavera-estate 2011 / Roberto Musso spring-summer 2011

Creato il 27 settembre 2010 da Sandfashionblog
Il colore per esprimere pura sensibilità plastica, astrazione radicale. La collezione primavera-estate 2011 di Roberto Musso deve ad un viaggio a San Pietroburgo la scoperta del suprematismo russo, della sua geometrizzazione dello spazio come astrazione assoluta, del suo uso di una tavolozza cromatica ridotta.
Musso guarda a Malevič e Suetin e interpreta l’iconografia visionaria del movimento russo, il suo dinamismo, la leggerezza aerea, la fluidità, la frammentazione dello spazio che diventa uso grafico del colore e costruzione architettonica dei capi.
Il top in cotone alterna, davanti e dietro, bianco ottico e il colore della polpa della papaia abbinati in tessuti diversi anche per trama ed effetto tattile. Schegge cromatiche di nero, nelle spalline larghe e nel doppio profilo del bordo tratteggiano linee che sottolineano il viso e il punto vita.
I pantaloni - assoluti protagonisti - neri con le pince dal taglio maschile, pensati per una falcata decisa da mani in tasca, sfilano insieme al top bianco smanicato che, realizzato in seta leggera e con un gioco di pieghe ad effetto coulisse sotto al seno e un doppio profilo ciclamino su scollo e giro manica, scioglie ogni rigore.
Silhouette tagliate al coltello per le giacche, “mannish”, come dicono gli inglesi.
Nera, sintetica, severa: la giacca, senza bottoni, rilegge ironica il tailleur e sfila abbinata a hot pants color papaia e sandali ultra flat.
Nuovi i volumi di gonne e abiti che donano dinamismo alle forme che indosso ondeggiano staccate dal corpo. La gonna in cotone cipria, costruita a moduli orizzontali con vestibilità a campanella, è bordata di bianco come l’abito color ghiaccio della stessa serie, profilato di bianco nello scollo e ciclamino sull’orlo.
I tessuti dipinti a mano, cifra stilistica della creatività visionaria di Musso, tornano ad asserire il cuore artigianale delle sue collezioni, inimitabile dalla moda seriale.
Il grafismo che pervade la collezione si esprime in colori dai toni e dalle sinfonie vegetali: tabacco, sabbia, pino, grigio pietra, rosa canina, stesi a pennellate verticali su entrambi i lati del tessuto o in un gioco di moduli quadrati e rettangolari. Il top dipinto a righe verticali interrotte e tra loro diverse, si abbina alla gonna sabbia costruita da bande di tessuto orizzontale. I pantaloni, in cotone e lino rigato, si indossano con spencer nero e fascia reggiseno o se è la giacca ad essere dipinta rigata, si sceglie di abbinarla a hot pants dello stesso tessuto.
Monocromo o contrasti assoluti per gli abiti in seta che trovano movimento nell’alternanza di spessori diversi e nel gioco di trasparenze.
Sofisticato l’abito bicolor che, bianco davanti e nero sul di dietro, ha un lembo cucito di fianco che si muove libero sulla lunghezza e dietro ha un dettaglio imprevisto che sigla lo stile del capo come una firma: il maxi tirante della zip rosa fluo.
L’abito total black si anima invece di movimento con la costruzione del doppio tessuto che si avvita su stesso camminando.
La collezione di Roberto Musso si arricchisce di gioielli realizzati da Osanna Visconti che ha interpretato l’ispirazione suprematista della sfilata creando monili composti da quadrati in argento spazzolato.
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