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Roberto Roversi, il poeta di “Anidride solforosa”

Creato il 15 settembre 2012 da Enniorega

Quando ascoltai l’album “Anidride solforosa”, ne fui entusiasta, un miracolo nel contesto musicale italiano dell’epoca. Fu così che nel 75 conobbi Roberto Roversi e con meraviglia capii che la “libertà” degli uomini è cosa possibile.

Una grande perdita per la “cultura”, già così latitante in questo Paese.
Partigiano sulle colline piemontesi nel ’43, assolutamente fuori dagli schemi e spiazzante in alcune scelte di vita come rifiutare proventi a lui spettanti e non pubblicare più con i grandi editori ma collaborare con piccole riviste autogestite. Direttore del giornale Lotta Continua, inoltre a fianco di Pasolini e Leonetti nella redazione di Officina, autore di testi teatrali. Nel 1961 fondava “Rendiconti”, negli anni 70 aveva scritto i testi in quelli che ritengo i dischi più interessanti di Lucio Dalla, tra questi spicca il bellissimo “Anidride solforosa” del 1975.

Da quel disco capii che fare “un’altra musica” era possibile, e si perchè “parole diverse” si instradano naturalmente in una “musica diversa”. Ennio Rega


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