Enti locali ed aziende ad essi collegati, in profonda crisi di finanziamenti, vengono così sopraffatti economicamente da orde di famelici amministratori, funzionari ed impiegati infedeli che attraverso la corruzione si arricchiscono alle spalle dei cittadini/contribuenti, depredandoli due volte, da perfetti Robin Hood alla rovescia. Ogni fenomeno corruttivo, infatti, non solo arreca danno alle amministrazioni o alle aziende pubbliche in quanto il “costo” dell’operazione si scarica su di esse ma, successivamente, è anche un danno fiscale. Come è facilmente intuibile, il corruttore userà danaro frutto di una contabilità in nero (quindi esente fiscalmente) per foraggiare l’amministratore o funzionario corrotto che, a sua volta, non inserirà la somma illecitamente percepita nella sua personale dichiarazione dei redditi. Insomma, il cittadino/contribuente sano a fronte di un atto corruttivo ne riceverà doppio danno. Si stima che la corruzione sia una tassa occulta che ha un valore di circa 60 miliardi di euro/anno. Si tratta di una cifra enorme che viene ridistribuita a migliaia di persone. Non si tratta come molti potranno credere solo di uomini politici influenti o grand commis di Stato. Spesso, purtroppo, sono piccoli funzionari comunali o insignificanti impiegate addette agli approvvigionamenti che, godendo della loro posizione, trattengono illecitamente parte significativa del reddito nazionale. Sfuggendo, peraltro, ad ogni forma di tassazione diretta e generando, a loro volta, altra reddito in nero, in un perverso moltiplicatore del malaffare.Che fare, allora, per fronteggiare una tale minaccia, destabilizzante economicamente e moralmente? Un primo timido tentativo potrebbe essere l’istituzione di un’anagrafe degli amministratori e dipendenti delle aziende pubbliche (estensibile anche ai parenti più immediati) che raccolga in maniera dettagliata la situazione patrimoniale e le spese effettuate. Questo sistema avrebbe un forte potere dissuasivo per i malintenzionati. Certo, c’è sempre la possibilità di accumulare i proventi degli illeciti nei pouff alla Poggiolini, ma come capirete il danaro è invogliante solo quando può essere speso.
Ciro Pastore – Il Signore degli Agnelli
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