Spesso si tende ad associare, in maniera superficiale e generica, la sanità di eccellenza al Nord Italia in cui i capitali degli investitori (spesso privati) permettono di raggiungere efficienza ed efficacia nelle strutture. In realtà, però, è sempre bene considerare ogni aspetto da ogni angolazione ed evitare di generalizzare ed, in tal senso, è giusto evidenziare le eccellenze del Sud Italia in materia di sanità. Un esempio in tal senso è la struttura Romolo Hospital di Rocca di Neto, in provincia di Crotone, già rinomata per le sue competenze nel campo urologico, che torna agli onori delle cronache per un importante successo in ambito clinico e, in particolare, relativamente al campo della chirurgia mini invasiva: laparoscopia e mini laparoscopia per risolvere problemi urologici.
Tutto questo passa anche e soprattutto dalla mente del primario Francesco Greco che, a differenza di molti colleghi “emigranti di lusso”, ha deciso di ritornare in patria, lasciando la Germania e dando vita ad un “ritorno di cervelli”, l’esatto opposto della tanto discussa “fuga”.
Un ritorno che ha il sapore di scommessa, ma anche di entusiasmo e di voglia di calarsi appieno nel progetto di eccellenza di Rocca di Neto: dal mese di Gennaio 2014, il professor Francesco Greco ha assunto la carica di direttore dell’unità operativa urologica della Romolo Hospital e, insieme all’equipe da lui stesso guidata, vi ha introdotto la chirurgia laparoscopica che aveva già praticato nella sua esperienza in Germania, all’Università Martin Luther di Halle che fin dal 1992 è il centro urologico di riferimento per l’intera Germania.
Ma quali sono gli ambiti di applicazione di tale tecnica innovativa in laparoscopia? In primis, la chirurgia oncologica e ricostruttiva che negli ultimi anni ha compiuto notevoli progressi proprio grazie alla laparoscopia che adopera un sofisticato sistema di videocamere che permette la visione di immagini ingrandite della zona d’intervento. Interventi chirurgici che, fino a pochi anni fa, venivano considerati molto delicati come la rimozione isolata di un tumore renale, con preservazione dell’organo e della sua funzionalità, oggi sono diventati quasi di routine, così come gli interventi di prostatectomia per tumore prostatico che consentono – data la minore invasività – di salvaguardare l’integrità di un maggiore numero di nervi e di ridurre il trauma chirurgico, quindi il dolore, la degenza del paziente e i tempi di recupero, con riduzione di rischio di infezioni dovute al taglio chirurgico e assenza di cicatrici.
La buona sanità, dunque, spesso abita anche al Sud Italia: basta cercarla.