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“Rock – I delitti dell’uomo nero” di Danilo Arona

Creato il 01 dicembre 2011 da Sulromanzo

Danilo Arona, Rock, i delitti dell'uomo neroSono sempre stato attratto dai misteri della musica, dalle follie e dalle stranezze di chi calca il palcoscenico per mestiere. Mi affascinano la dietrologia e le storie che si celano dietro la morte delle grandi star: inspiegabili intrighi e oscure trame che delineano – spesso al di fuori d’ogni logica – il singolare destino di molti nomi illustri, come Marilyn Monroe, Marvin Gaye e tanti altri.

Ecco perché, quando ho saputo dell’uscita di Rock - I delitti dell’uomo nero, mi sono detto: “questo è un libro da leggere”. Tuttavia, ad esser sinceri, nutrivo qualche perplessità e un dubbio che , devo ammetterlo, derivava dalla mia ignoranza. Non conoscevo Danilo Arona e pensavo fosse un autore alle prime armi, magari dotato di una scrittura ancora acerba o di un modo di raccontare che, quasi certamente, avrebbe potuto deludermi. E, invece, ho dovuto ricredermi: leggendo pagina dopo pagina, ho trovato una scrittura fluida e semplice, brillante in molti punti; una scrittura capace di suscitare emozioni e creare atmosfere degne di un grande autore. Ho trovato un modo di narrare che “suscita paura” e una prosa ricca ed efficace. Facendo delle ricerche su Arona, poi, ho scoperto che non è lo sprovveduto che avevo creduto, ma “uno dei maestri dell’horror italiano”, con una lunga esperienza nel campo letterario e tantissimi volumi di genere al suo attivo, con molte recensioni positive. Oggi, dopo aver letto il suo libro, posso dire che la sua fama è ampiamente meritata.

Ad avermi colpito, in particolare, non è stata la storia in sé – che tra l’altro è ben costruita e abbastanza originale –, ma la figura di Sam Hain, uno dei protagonisti. Arona è riuscito a creare un’atmosfera talmente singolare attorno alla sua immagine, che quasi se ne sente la presenza anche nelle pagine in cui non appare direttamente. Sam Hain è un chitarrista rock, di colore e capace di incutere grande timore. Gira di notte a bordo della sua Morgan e, in diverse circostanze, ricorda il demonio in persona. È un virtuoso delle sei corde ed è collegato, in qualche modo, alla morte di miti come Jimi Hendrix, Janis Joplin, John Lennon ed Elvis Presley.

Scritto tra gli anni '80 e '90 e pubblicato per la prima volta sotto forma di e-book sul sito horror.it, Rock - I delitti dell’uomo nero è stato edito in versione cartacea nel 2002. L’ultima ristampa, approdata ad ottobre in libreria, è stata curata dalla casa editrice Edizioni della sera ed è stata lanciata per inaugurare Calliphora, una nuova collana dedicata al genere noir.

La storia, ambientata negli anni '60 tra la Romagna, il Piemonte, la Svizzera e gli Stati Uniti, è quella di uno strampalato gruppo rock, i Privileges, che si ritrova al centro della nascita del rock, affrontando una moltitudine di oppositori che si scagliano contro “la musica del diavolo”.
I componenti della band assistono – in maniera indiretta – alla tragica morte di svariate star del rock e si ritrovano coinvolti nelle indagini sulla scomparsa di alcune ragazze. Gli indizi sembrano puntare tutti verso una sola persona: quello strano chitarrista che gira il mondo con la sua amata Fender Stratocaster e squarcia l’aria con note acute emesse da corde taglienti come rasoi.

Volendo trovare dei difetti al romanzo di Arona, si possono citare due caratteristiche che, probabilmente, faranno storcere il muso ai lettori più pigri: l’eccessiva lunghezza – il romanzo è lungo oltre 480 pagine – e l’inizio, forse un po’ troppo lento.

Ad ogni modo, Rock – I delitti dell’uomo nero è un romanzo da leggere, consigliato soprattutto agli amanti del genere horror e ai seguaci della musica rock. Leggendolo, si avverte uno strano senso di insicurezza, un’ansia penetrante e misteriosa, ma, allo stesso tempo, ci si immerge in un passato fatto di bella musica e grandi artisti. Arona, infatti, ha scritto non solo una bella trama carica di tensione, ma anche un vero e proprio saggio di storia della musica.

Dopo aver letto il libro e approfondito le mie ricerche su Danilo Arona, l’ho intervistato ed ho scoperto che anche lui – come i protagonisti del libro – ha suonato in un gruppo rock, i Privilege (senza la “s” finale, come invece si chiama il gruppo protagonista del libro).

Che altro aggiungere? Ho scoperto un autore interessante, eclettico e poliedrico. Sicuramente, di suo, leggerò dell’altro.
Buona lettura!

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